7 aprile 2020 Versione stampabile
«Questo periodo difficile mi sta insegnando molto, a partire proprio dall’importanza assoluta della salvaguardia del concetto stesso di filiera. Perché è chiaro che nessuno si salva da solo, lo si può fare solo tutti insieme. Anche altri sono i temi che l’emergenza ha portato in primo piano. Innanzitutto da come oggi si applica l’idea di delocalizzazione, credo che saranno in molti a riflettere su questo. O dall’importanza degli investimenti pubblici: una valutazione diversa rispetto al recente passato dovrà essere fatta e gli investimenti dovranno essere programmati, avviati, sostenuti».
Parole chiare e importanti, quelle pronunciate da Alessandro Banzato, presidente di Federacciai, che ha risposto alle domande del direttore generale di siderweb Lucio Dall’Angelo, nel corso del webinar organizzato stamattina e seguito da oltre 300 addetti ai lavori che aveva per tema: “Covid-19: l’impatto sulla congiuntura. Mercato, prezzi e trend d’acciaio tra il 2019 e il 2020”.
«Il tema su cui siamo focalizzati – ha detto Banzato – è la ripartenza degli impianti, ma senza mai trascurare l’importanza della salute dei lavoratori, che resta la prima preoccupazione. Ma non dobbiamo dimenticare il pericolo che è insito in una fermata troppo lunga, soprattutto perché all’estero si tengono comportamenti diversi e questo potrebbe pesare pesantemente sul futuro dell’intera filiera nazionale».
Gli impianti, seppur in maniera non omogenea, stanno comunque ripartendo «e queste discrepanze – secondo il presidente di Federacciai – sono determinate dalle scelte dei Prefetti, legati ovviamente alla diversa diffusione del virus in Italia, ma sono certo che questo fenomeno sarà superato in fretta».
Perché «la sensazione che abbiamo colto nelle varie interlocuzioni è che il martedì dopo Pasqua potrebbe essere il giorno per raggiungere il risultato per il quale stiamo lavorando e cioè la possibilità di ripartire tutti. Ovviamente tutto sarà legato all’evoluzione della situazione dei contagi e la ripartenza sarà lenta e “leggera”, perché tutto dovrà essere fatto con la massima sicurezza».
Alle aziende, ha poi chiarito Alessandro Banzato, «dovranno essere garantiti degli aiuti relativi alla liquidità e quello che sta mettendo in campo il governo mi sembra interessante. La cosa decisiva, però, sarà il tempo con il quale i fondi previsti con queste misure saranno disponibili e che dovrà essere brevissimo. Perché un mese di fermata vale più di due milioni di tonnellate perse ed a queste potrebbe aggiungersi fino ad un milione e mezzo nella fase di riavvio lento».
A giudizio del leader degli industriali siderurgici sarà «necessario un piano-shock per il dopo. Il tema delle infrastrutture era già topico prima dell’esplosione del coronavirus ed a maggior ragione dovrà esserlo per il futuro del Paese e della filiera di settore, che dovrà essere interessata dalla ripartenza nella sua interezza».
Interessante anche quanto Banzato ha detto in relazione a concorrenza e quote di import. «Federacciai è parte integrante di Eurofer, ma rispetto ad essa e proprio in quanto espressione di un mondo composito di imprenditori, ha una visione più complessa. Noi siamo contro i dazi e aperti alla concorrenza, anche con i produttori internazionali, se questa è leale, mentre siamo ovviamente e assolutamente contrari ad ogni forma di dumping».
Poi un passaggio “personale”: «Fare il presidente in questa fase non è facile, ma anche chi mi ha preceduto, penso ad Antonio Gozzi e Giuseppe Pasini, ha dovuto fare i conti con eventi dirompenti. Una cosa certa, però, è che sono profondamente orgoglioso di ricoprire questo ruolo perché l’intera organizzazione sta reagendo in maniera esemplare. Sono certo che tutti noi daremo il nostro piccolo contributo di resilienza per uscire bene e più forti da questa fase certamente non facile».
Qui la registrazione completa del webinar
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