7 aprile 2020
Quale sarà l’impatto delle misure volte a contenere la diffusione del coronavirus sulla siderurgia? Tre esperti hanno offerto i propri punti di vista e dato spunti di riflessione agli oltre 300 operatori di settore che hanno partecipato o assistito al webinar “Covid-19: l’impatto sulla congiuntura. Mercato, prezzi e trend d’acciaio tra il 2019 e il 2020”.
«Al momento i ragionamenti che si possono fare – ha spiegato Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb – sono di natura indiretta, in quanto ad oggi non esistono previsioni aggiornate sui consumi di acciaio. Si può quindi solo stimare quale sarà la domanda dei settori utilizzatori e farsi un’idea delle ripercussioni sul comparto». Ferrari ha passato in rassegna le prospettive di tre comparti: costruzioni, automotive ed industria petrolifera.
Sul versante delle costruzioni «CRESME LAB, il think tank analitico del CRESME, il 26 marzo ha previsto per l’edilizia e il genio civile nel nostro Paese, includendo investimenti in nuova costruzione e manutenzione straordinaria, una contrazione (valutata a valori costanti) del -22,6% rispetto al 2019». Ci potrebbe essere, rispetto alle previsioni (che erano positive per il 2020; +2,4%), una perdita potenziale di 34 miliardi di euro di investimenti. Se invece si guarda al dato del 2019, la caduta è quantificabile in 31 miliardi di euro.
Per il settore dell’auto, «marzo ha visto una contrazione delle vendite del 90% sul mercato italiano – ha proseguito Ferrari -. Per l’anno 2020 le attese degli analisti sono per una riduzione a livello globale del 15% circa». In particolare Standard & Poor’s si attende un -15%/-20% in Europa, seguito da un +9%/+11% nel 2021. Se queste previsioni si avverassero, a fine 2019 avremmo vendite in Europa pari a 19 milioni di autoveicoli, contro i 20,7 milioni di autoveicoli del 2019.
Infine per il settore petrolifero il forte calo dei prezzi del greggio dovrebbe portare secondo IEA ad una riduzione del 50%-85% dei profitti delle compagnie petrolifere rispetto al 2019, con un conseguente taglio degli investimenti. La riduzione dovrebbe essere di circa il 15%-20% rispetto alle attese, con un conseguente calo dei consumi di acciaio.
«Tutti i dati a disposizione ci dicono che la contrazione del settore sarà forte – ha concluso Ferrari – con l’automotive a -15%/20%, il petrolio a -15/20% e le costruzioni a -20/25%. Anche se alcuni comparti faranno meglio della media (per esempio il biomedicale e l’industria alimentare), per la siderurgia mi attendo una contrazione dei volumi in linea con quella dei settori utilizzatori».
Cliccando sull'icona di possono vedere le slide presentate da Stefano Ferrari nel corso del webinar
Più legato all’evoluzione dei prezzi l’intervento di Achille Fornasini, Chief Analyst & Partner siderweb, che ha ricordato come «per le materie prime, l’evoluzione – pur nella tendenza registrata in queste settimane ad avvicinarsi ai minimi – sia stabile negli ultimi otto mesi».
Quanto ai coils, Fornasini ha ricordato che i loro prezzi «sono in lenta discesa dopo il recupero che aveva fatto seguito al raggiungimento dei minimi a novembre 2019 e realizzando quelle che erano le attese». La tendenza, poi, è quella del «proseguimento dalla fase ribassista».
Il Chief Analyst & Partner siderweb ha poi ricordato che «il rottame turco è tendenzialmente ribassista da due anni e questo fenomeno si è accentuato da febbraio. Un rimbalzo, però, è prevedibile a breve e sul giornaliero già si assiste ai prodromi di questo fenomeno».
Quanto al nickel, Achille Fornasini ha evidenziato che «sta proseguendo nella fase declinante che solo le attività di ristoccaggio stanno frenando, mentre la situazione di ipervenduto favorisce l’avvio di una blanda reazione (+0,6%), ma si prospetta la persistenza della fase depressa».
Piccole reazioni si registrano «per i prodotti lunghi, tra i quali il tondo, che è in caduta dalla metà del 2018, ma sta reagendo, come pure la vergella», mentre il rottame inox «è in calo sensibile, orientando tutto il settore».
Cliccando sull'icona di possono vedere le slide presentate da Achille Fornasini nel corso del webinar
Emanuele Norsa, editor di Kallanish, ha invece impostato il suo intervento sul tema “La sfida del rallentamento”.
«I vari Paesi – ha detto passando in rassegna le diverse realtà – hanno tenuto comportamenti diversi ed hanno imposto misure diverse, o non le hanno imposte come nel caso della Francia, alle rispettive filiere produttive di settore e questo ha determinato evidenti sfasature».
Norsa ha poi ricordato la recente presa di posizione di Eurofer «che ha chiesto alla Commissione europea di rivedere le quote di importazione», evidenziando che l’ipotesi di “regionalizzazione” delle produzioni, il cui percorso sembra tracciato, potrebbe accelerare in fretta se la richiesta di Eurofer verrà accettata».
Quanto ai prezzi, secondo l’editor di Kallanish «in Europa tengono abbastanza bene ed il rottame sta recuperando. In Italia è probabile che registreremo una certa volatilità nella fase di riavvio, legata alla certamente non stabile situazione relativa al rapporto tra domanda ed offerta».
Cliccando sull'icona di possono vedere le slide presentate da Emanuele Norsa nel corso del webinar
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