6 aprile 2020
L’addolcimento della curva dei contagi da coronavirus è certamente incoraggiante, ma non è ancora motivo per cantare vittoria. Tuttavia riteniamo che sia sempre più urgente ragionare, in maniera approfondita, su come lavorare per far ripartire l’economia italiana.
Una delle strategie più urgenti da adottare, a nostro avviso e sulla base delle testimonianze che raccogliamo quotidianamente da esponenti di rilievo della filiera siderurgica, è quella di riaccendere i forni delle acciaierie.
Il tema è oggetto del secondo webinar – “Covid-19: l’impatto sulla contingenza” – organizzato per martedì 7 aprile da siderweb, che continua a mettere in campo iniziative che gli permettono di stare al fianco della filiera la quale, a sua volta, mostra di apprezzare questo impegno. Sono questi, tra gli altri, i temi dell’intervento del direttore generale di siderweb Lucio Dall’Angelo.
La scorsa settimana è stata caratterizzata dagli appelli alla ripartenza, primo fra tutti quello di Alessandro Banzato, presidente di Federacciai.
Il numero uno dell’associazione dei produttori siderurgici ha infatti ribadito che lo stop per il comparto non possa andare oltre la metà di aprile, opinione condivisa da Massimiliano Burelli, amministratore delegato di Acciai Speciali Terni e da Lucia Morselli che a nome di ArcelorMittal Italia ha chiesto lo sblocco della commercializzazione dei prodotti e non solo la produzione.
La pressione delle grandi aziende dalla filiera, che sembra aver ottenuto il risultato sperato a Taranto, Terni e non solo, punta a far sì che questa sia l’ultima settimana di stop per l’acciaio, anche se ancora una volta la voglia di riaprire dovrà confrontarsi con l’andamento dei contagi. Sono questi alcuni dei temi del “punto” del direttore responsabile di siderweb Davide Lorenzini.
In Italia riesce a lavorare solo una piccola pattuglia di produttori e di commercianti di rottame, ma secondo questi ultimi la raccolta sarebbe al 10-20% della normalità e le poche transazioni sono state contraddistinte da una tendenza leggermente discendente, mentre in Turchia i cali sono stati ben maggiori.
In Italia è fermo anche il mercato dei coils, mentre in Asia e nell’area del Mar Nero si segnalano riduzioni di circa 15-20 dollari la tonnellata. Prezzi più stabili nel Nord Europa, dove il calo è stato più contenuto nell’ultima settimana. I dettagli ce li offre il responsabile dell’Ufficio Studi di siderweb Stefano Ferrrari.
Cambiamento. Una parola dai tanti significati e tutti importanti. Oggi, tutti noi, lo viviamo quotidianamente: non siamo nel “prima” o nel “dopo”, ma siamo “durante” il cambiamento e dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità che ci si presentano.
Questo momento particolare che attraversiamo ci permette, quasi ci obbliga, a confrontarci con i processi di digitalizzazione: quotidianamente partecipiamo a conferenze sul web, firmiamo documenti on line e partecipiamo a webinar come quelli che organizza siderweb. In pratica si è rivoluzionato il modo stesso con il quale tutti noi ci relazioniamo.
Perché questo cambiamento ci permette di non abbandonare mai il nostro business e di sentirci sempre più parte delle nostre aziende, anche lavorando da lontano. Tenete quindi d’occhio il digitale perché sarà il futuro. Anche dell’acciaio. A parlarne è il responsabile della comunicazione di siderweb e fondatore di siderHUB Paolo Morandi.
La diffusione del Covid-19 sta avendo un impatto rilevante sul sistema economico globale, provocando un doppio shock, della domanda e dell’offerta.
Lo shock dell’offerta dipende direttamente dal blocco dell’attività in determinati settori, al fermo della produzione in alcune aziende, alla sospensione dell’attività per ritardi nell’approvvigionamento di materie prime o beni intermedi. Lo shock dell’offerta dipendente, indirettamente, dalle interruzioni lungo le catene globali del valore in conseguenza del blocco dell’attività negli altri Paesi.
Per centrare l’obiettivo di scongiurare una crisi di liquidità delle imprese, occorre rafforzare le prime misure già intraprese ed a parlarne è Gianfranco Tosini, del Centro Studi di siderweb.
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