11 giugno 2014
Gentile Signor e Imprenditore xz, in anticipo al piacere che mi offre nello stringerLe la mano, nell’incontro di domani, desidero condividere alcuni concetti che forse avremo modo d’affrontare.
LA GRATITUDINE
Come italiano è importante che Le dica grazie per quello che ha fatto verso il mio e il nostro Paese sviluppando l’azienda che dirige forte di centinaia tra dipendenti e operai. In questo modo ha saputo distribuire benessere e ricchezza. Non solo, in quest’azione, ricevendo in cambio lavoro, è stato permesso di vivere in quella sicurezza economica che si chiama stabilità, grazie alla quale ci si sposa, si concepiscono figli, li si educa e si vive. Scrivere queste parole non significa “fare una sviolinata all’interlocutore”. Ho imparato una simile sensibilità nella prateria dell’ovest statunitense, dove in ogni paese c’è una statua a ricordare quel pioniere che fu commerciante, industriale, costruttore tale per cui, intorno a lui è nata la città e il benessere che ne è conseguito. Si tratta di statue piccole, spesso neppure collocate nel downtown, ma meta di pellegrinaggio delle scolaresche e coppiette che in forme diverse costituiscono la memoria viva dell’abitato. Peccato che in Italia non sia stata sviluppata un’adeguata memoria per ricordare i nostri capitani d’industria.
IL CONCETTO
Dopo i ringraziamenti, che solo superficialmente possono apparire formali, ma che a pensarci bene giustificano un corso di marketing interno alle maestranze e quadri, per contrarre i costi di gestione aziendali (nel suo caso, di grande impresa non più del 2%. In altre realtà tra il 5-8%) il motivo per cui ho chiesto di poterLa incontrare risiede nel bisogno di raccontare ai dipendenti e alla nazione il significato dell’industria manifatturiera italiana e in particolare della sua realtà. Vuol dire che studiando il sito aziendale quando si scrive che vengono prodotti articoli al boro come allo zolfo, per cementazione o in tempra superficiale cosa vuol dire? Il 99,9% delle persone non sa di cosa si stia parlando, compreso me. Nonostante ciò, tutti scegliamo e compriamo qualcosa che contiene queste basi della civiltà (mi si consenta l’uso del termine equiparando sviluppo ai prodotti che realizza) Questo concetto, sostanzialmente banale, prevede:
- una revisione del sito aziendale che individui il bisogno a cui corrisponde il prodotto;
- che venga spiegato alle maestranze e operai, non tanto ai fini didattici, ma come partecipazione all’azienda introducendo una similitudine: impresa/casa-salvaguardia-protezione-sviluppo del luogo dove si vive e lavora, tale da spingere verso una contrazione delle spese di gestione dei diversi stabilimenti e strutture aziendali;
- che il tutto sia scritto in un libro da pubblicare, non tanto per celebrare l’impresa che dirige, pur restando sullo sfondo, ma spiegando cosa e quanto di “suo qui prodotto” ci sia intorno a noi, quindi il riconoscimento e apprezzamento di una presenza che alla fine si chiamerà industri e in particolare stabilimento di xz o di zq e così via.
Esperienze di questo tipo sono state svolte nel passato e noti sono, in particolare gli studi di Richard Sennett sul clima aziendale.
IL FINANZIAMENTO
Per insegnare alle maestranze il senso di gratitudine e di partecipazione serve un ciclo di formazione il cui costo per l’azienda è pari a zero perché sostenuto dai fondi Ue. Per scrivere il consequenziale libro, non basta solo insegnare, ma necessita vivere l’azienda in ogni sua sfaccettatura, stabilimento, fornitori/clienti, (qui con estrema delicatezza) e seguire il prodotto sui più mercati di destinazione. Il medesimo progetto formativo della Ue, già anticipato, prevede l’assunzione a tempo, 12 mesi, per lo specialista-formatore-ricercatore con un contributo al 50% del suo costo industriale.
In termini pratici, per una realtà che ha più di 51 dipendenti, la metà offerta è pari a 40mila euro.
CONCLUSIONE
Grazie d’esistere azienda xz.
Le rubriche precedenti
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
Lascia un Commento