1 marzo 2024
Il tasso di occupazione femminile in Italia è il più basso tra gli Stati dell'Unione europea, di circa 14 punti percentuali sotto la media europea: siamo al 55%. Una donna su 5 esce dal mercato del lavoro a seguito della maternità. Quanto al "gender pay gap" (la differenza di salario), in Italia una donna guadagna all'anno in media il 43% in meno a parità di lavoro con un collega uomo; siamo al di sopra della media europea, che è al 36,2%.
Nell’industria, costruzioni escluse, le donne rappresentano il 27% degli occupati secondo la banca dati dell’Istat aggiornata al 2017 (ultimo dato disponibile). Nella siderurgia, questa percentuale cala vertiginosamente: le donne sono solo il 5% degli occupati. Se si guarda alla prima trasformazione dell’acciaio, il “gender gap” si riduce: le donne occupate nel comparto sono circa il 13%. Ma il divario resta ben lontano dalla proporzione rilevata per il mercato del lavoro in generale, e per l’industria in particolare. Eppure è ormai condiviso, almeno a parole, che un ambiente di lavoro eterogeneo porti più dinamismo, apertura al cambiamento, ricchezza di confronto e idee.
Una delle ragioni di questo divario è la bassa quota di lauree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) tra le donne: una laureata su 6 (16,6%), contro un laureato su 3 (34,5%).
Per parlare di questo, e per cercare - un piccolo passo alla volta - di cambiare le cose, è nato il progetto di siderweb Acciaio al Femminile, a inizio 2022, su iniziativa di Francesca Morandi, contenuti e relazione esterne. Che così ne spiega origine, obiettivi e prospettive.
Un progetto che resta aperto a nuovi contributi, aggiunte e proposte: potete scrivere a redazione@siderweb.com.
Redazione siderweb
28 novembre 2024
L'intervista a Luigi Piombi, BIP Sustainability & Energy Management, sull'Energy release.
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