30 marzo 2020
Il coronavirus ci ha messo e mette tutti noi di fronte ad una prova mai affrontata prima e nei confronti della quale si possono scegliere due atteggiamenti diversi: cedere al pessimismo e chiudersi in sé stessi o aprirsi alla creatività pensando al futuro con ottimismo.
Noi siamo convinti che solo la seconda ipotesi debba essere quella da prendere in considerazione: quella che stiamo combattendo è una guerra, che sta facendo e che farà vittime, che lascerà dietro di sé delle macerie, ma che finirà e noi tutti dobbiamo organizzarci per ricostruire, su quelle macerie, il nostro mondo meglio di com’era prima. Noi di siderweb siamo pronti a fare la nostra parte, come spiega il presidente Emanuele Morandi.
Quella che ci siamo lasciati alle spalle è stata una settimana complessa e noi di siderweb abbiamo provato a raccontarla, giorno per giorno, pur operando anche noi in smart working, ma cercando di restare sempre a stretto contatto con la filiera di cui ci sentiamo parte integrante. E continueremo a farlo.
Il nostro confronto continuo con gli operatori di settore non subirà battute d’arresto e, anzi, sarà ulteriormente rafforzato: non a caso abbiamo deciso di dar vita, martedì, ad un webinar – “L’acciaio ai tempi del coronavirus” il tema scelto – che ha riscosso grande interesse e ci rafforza nella convinzione che insieme, tutti noi, possiamo trovare le risposte giuste e la forza per superare questo momento delicato, come illustra il direttore generale di siderweb Lucio Dall’Angelo.
La gran parte delle aziende della filiera siderurgica italiana sono ferme, in ottemperanza alle misure dettate dal governo, mentre quelle che mantengono gli impianti in funzione perché rientranti nell’elenco di quelle ritenute strategiche, li fanno girare a ritmi decisamente ridotti.
Per il resto, tutto fermo almeno fino al 3 aprile ed è già tempo di pensare, anche e soprattutto da parte delle istituzioni, a dare risposte alle aziende che chiedono a gran voce di approntare strategie e prevedere risorse concrete per affrontare la delicata fase successiva. Quella della ripartenza. A parlarne è il direttore responsabile di siderweb Davide Lorenzini.
Stante la situazione che si è determinata la scorsa settimana, parlare di mercato italiano dell’acciaio al momento è piuttosto complicato, dato che le transazioni sono ridotte al minimo, anche a causa delle difficoltà logistiche che rendono complesso ricevere e consegnare materiali.
Anche nel resto dell’Europa si va verso la stessa direzione, mentre fuori dall’Ue, ma vicina geograficamente, rimane attiva la Turchia e anche nel Sudest Asiatico si registrano situazioni molto diverse rispetto a quelle che normalmente siamo abitati a monitorare. In tutti i casi, comunque, i volumi degli scambi rimangono bassi e, soprattutto se la diffusione del virus non rallenterà, sembrano destinati a contrarsi ulteriormente, come ci spiega il responsabile dell’Ufficio Studi di siderweb Stefano Ferrari.
«In questo tempo sbandato», citando Ivano Fossati, che ruolo può e deve giocare la comunicazione? Secondo noi decisivo, soprattutto per difendersi e non rischiare di essere indotti a valutazioni frettolose e superficiali. Ecco perché oggi più che mai è indispensabile verificare le fonti da cui arrivano le informazioni da cui siamo bombardati e contestualizzare i messaggi che riceviamo.
Ma c’è anche molto altro: perché se è vero che dalle difficoltà con le quali ci confrontiamo possono nascere delle opportunità, questo è ancor più vero e queste opportunità si possono presentare ed essere colte molto più rapidamente grazie alla comunicazione digitale. E questo è il tema trattato dal responsabile della comunicazione di siderweb e fondatore di siderHUB Paolo Morandi.
"Il punto della settimana" è offerto da Metallurgica Legnanese
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