16 aprile 2020
Botta e risposta tra governo e Abi (l’Associazione bancaria italiana) sulle domande che vengono presentate dalle imprese che chiedono la liquidità di emergenza, in gran parte garantita dallo Stato.
Abi ha infatti detto che il decreto è stato annunciato come immediatamente applicabile, ma senza tenere conto che ci sono «adempimenti, non dipendenti dalle banche, non sempre ancora completati e che impediscono alle banche di attuare, fino ad ora, le misure di liquidità, che necessiterebbero di semplificazioni».
Immediata la replica del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (nella foto di testa), che intervenendo stamattina nel programma Radio Anch’io di RadioUno, ha detto che «anche per snellire la burocrazia, serve tempo. Vero che ci vorranno alcuni giorni ma il modulo è già presente. Le banche devono accogliere le domande. L’erogazione avverrà appena sarà pronta la piattaforma».
Sempre a Radio Anch’io, Lando Maria Sileoni, il segretario del Fabi, il maggiore sindacato dei bancari, ha sottolineato i ritardi della Commissione Ue nel dare il necessario via libera al decreto, definendoli «scandalosi». Sileoni ha anche detto che sono ancora da chiarire «i tassi sulla garanzia Sace» e che il governo dovrebbe fare pressioni sulla Commissione europea perché possa essere estesa la durata per il rimborso di questi prestiti, oggi fissata in sei anni.
7 febbraio 2025
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