2 aprile 2020
A marzo il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 28.326 immatricolazioni, in calo dell’85,4% rispetto allo stesso mese del 2019. I volumi immatricolati nel periodo gennaio-marzo si fermano a 347.193 unità (-35,5%). «La filiera automotive si trova oggi di fronte ad una situazione senza precedenti, nel quadro della crisi economica più pesante dal secondo dopoguerra in cui la pandemia ci ha scagliato», ha commentato Paolo Scudieri, presidente di Anfia.
I numeri del mercato auto a marzo, secondo Anfia «raccontano la gravità e l’eccezionalità di questo momento, in cui viviamo un doppio shock: sull’offerta, con il blocco degli stabilimenti produttivi – per l’UE allargata al Regno Unito, ACEA ha stimato per 16 giorni di chiusura una perdita di oltre 1,2 milioni di veicoli, di cui 78.000 in Italia, senza contare il fortissimo impatto sulla componentistica – e sulla domanda, con l’inibizione dei consumi dovuta alla chiusura della rete di vendita».
Quello che è più urgente in questo momento, secondo Scudieri, «è dare un aiuto concreto alle imprese. Sono immediatamente necessari interventi a supporto della liquidità, affinché le aziende possano far fronte al crollo della domanda e del fatturato: tra questi, chiediamo la conversione delle perdite fiscali in credito d’imposta, l’introduzione di finanziamenti agevolati del capitale circolante con durata fino a 10 anni e garanzia dello Stato, la sospensione di tutti i pagamenti per imposte, tasse e contributi previdenziali e assistenziali fino alla fine del periodo di emergenza e una riduzione dei tempi necessari ad ottenere il rimborso dei crediti d’imposta».
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