24 marzo 2020
«La diffusione in tutto il mondo di Covid-19 si inserisce in una situazione economica globale in rallentamento, e ha velocemente annullato le previsioni per il 2020 realizzate solo pochi mesi fa dai più autorevoli istituti di ricerca economica internazionali e nazionali. L’anno in corso si caratterizzerà quindi per una recessione globale, rispetto alla lieve accelerazione inizialmente prevista. L’entità di tale recessione, ancora ignota, dipenderà da numerosi fattori, come la durata e la dimensione spaziale dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate».
A evidenziarlo sono i dati raccolti nel 31° appuntamento di Scenari & Tendenze, l’Osservatorio congiunturale quadrimestrale promosso da Associazione Industriale Bresciana e Camera di Commercio di Brescia – con il patrocinio di Anima, Assofond, Assofermet, Assomet, Associazione Industriali Cremona, Confindustria Mantova, Federacciai e Federchimica –, e curato da Davide Fedreghini (Ufficio Studi e Ricerche AIB) e Achille Fornasini (Università degli Studi di Brescia), con i contributi di Stefano Allegri (AB Service) e Alberto Claudio Tremolada (Responsabile settore Fonderie e Metalli ADACI).
«Tra i principali effetti della pandemia da Covid-19 – spiega Achille Fornasini, docente dell’Università degli Studi di Brescia oltre che Chief analyst & partner di siderweb – figurano tassi d’interesse azzerati e tracolli repentini dei mercati analoghi a quelli delle più importanti crisi finanziarie, scivoloni dei prezzi delle materie prime per effetto dell’interruzione degli scambi internazionali, ribasso dei prezzi del petrolio e dei suoi derivati, ormai sui minimi storici, e infine spasmodica ricerca della liquidità, specialmente se espressa in dollari. In tale quadro le banche centrali hanno prontamente varato politiche monetarie espansive di dimensioni enormi, che non hanno tuttavia placato le profonde inquietudini che attraversano i mercati».
Non a caso, spiega ancora Fornasini, «è stato sospeso il Patto di Stabilità europeo e la proposta di introdurre gli Eurobond sta prendendo corpo anche presso i nostri partner più riottosi. La severità della congiuntura dipenderà da due fattori: quanto durerà la fase di contenimento del virus e quanto rapide e persuasive si dimostreranno le azioni di sostegno all’economia reale. Escludendo un prossimo rapido recupero, restano due scenari possibili: il primo prevede una recessione connotata da una profonda discesa e un lungo periodo di ripresa, a sua volta seguito, come nel 2008, da un recupero robusto».
L’altro scenario, il peggiore, «richiama il 1929, quando il dissesto economico-finanziario durò per anni. Va peraltro detto che quest’ultimo scenario è immaginabile solo se i governi dovessero calcolare e scegliere male le proprie manovre oppure se dovessero innestarsi altri fattori destabilizzanti. Riguardo ai mercati azionari, a quelli energetici e delle materie prime possiamo ipotizzare che le quotazioni siano ancora in discesa per l’intero 2020, fatte salve possibili brevi reazioni frutto dell’alta volatilità ormai caratteristica dei mercati regolamentati».
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