25 marzo 2020
«Per contribuire alla salvaguardia della salute dei propri lavoratori, dopo aver sospeso volontariamente la produzione in grande anticipo rispetto a quanto stabilito dai recenti decreti della Regione Lombardia e del Governo – rende noto il Gruppo Lucchini RS – si è ritenuto di dare un ulteriore tangibile contributo nella lotta al coronavirus devolvendo l’importo di 100.000 euro agli ospedali di Lovere, di Esine, di Brescia e alla Protezione Civile in modo da supportare il territorio e la comunità locale a fronteggiare questa durissima battaglia».
Purtroppo, nelle province di Bergamo e Brescia, le più colpite dell’intera nazione, «praticamente chiunque ha sperimentato la sofferenza di questo contagio, su amici, parenti, colleghi se non direttamente sulla propria pelle. Dopo il grande sforzo già compiuto finora, il lavoro che il sistema sanitario ha davanti a sé per tornare a condizioni normali è ancora lungo e, anche se c’è ottimismo nello scorgere i primissimi segnali positivi, è importante ricordare che il numero dei ricoveri rimane altissimo e le strutture ospedaliere sono messe a dura prova da settimane».
Per questo il Gruppo Lucchini RS, oltre al contributo economico, ha reperito «anche circa 2.000 mascherine FFP3 e assimilabili, che saranno donate agli operatori sanitari e che provengono sia da quanto acquistato sul mercato da Lucchini RS, sia da donazioni provenienti dalla Cina, in particolare dalla partecipata Zhibo Lucchini e da altri partner cinesi del Gruppo, da subito estremamente sensibili al tema».
Nella nota si legge poi che «il presidente e l’amministratore delegato colgono l’occasione per ringraziare sentitamente il management, tutti i collaboratori di ogni ordine e grado e le organizzazioni sindacali per la stretta e proficua collaborazione necessaria nella gestione di questa emergenza, ma soprattutto esprimono la profonda gratitudine agli operatori sanitari che si stanno comportando da veri eroi».
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