24 marzo 2020
TARANTO – Nella serata di ieri le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno incontrato nuovamente la direzione di ArcelorMittal Italia in merito alle fermate già previste degli impianti dell’area a caldo Afo/2 e Acciaieria 1, nell’ambito delle misure di contenimento dei rischi di contagio da Coronavirus.
Per quanto riguarda Afo/2 è stato effettuato l’abbassamento di carico per evitare ripercussioni tecniche e shock termici, ma senza effettuare il colaggio della “salamandra”: il personale del campo di colata, pari a 56 unità, a far data dal 20 marzo, è stato collocato in cassa integrazione. Mentre per alcune attività necessarie alla salvaguardia degli impianti è previsto un presidio a 21 turni. Le figure professionali coinvolte sono le seguenti: addetto cabina – addetto raffreddamento/caricatore – capo turno. Gli scambiatori di calore verranno comunque alimentati per non deteriorare gli impianti.
La Fiom Cgil ha chiesto «informazioni in merito alla possibilità di una eventuale anticipazione dei lavori previsti dalla fermata programmata ad aprile e agli interventi previsti dalle prescrizioni imposte dalla magistratura sull’impianto Afo/2. L’azienda ha annunciato che lì dove possibile, interverrà con le attività previste, oltre alla manutenzione, comprese lo shotcrete».
In merito alla fermata dell’Acciaieria/1, l’azienda ha comunicato che lo stop avvenuto ieri prevede «il numero complessivo di lavoratori che dovrà fermarsi e usufruirà della cassa integrazione dopo lo smaltimento ferie è pari a 521. Fino a mercoledì rimarrà in turnazione il personale di “comandata” e successivamente sarà programmato un presidio con un capo turno e un capo squadra di pronto intervento elettrico».
Altri 15 operai saranno dislocati in Acciaieria 2, che lavorerà invece come previsto con tre convertitori, per alcune postazioni scoperte e nel tempo, in caso di necessità, sarà coinvolto ulteriore personale. Con la fermata dell’Acciaieria 1 lo stabilimento passa dalle 48 colate giornaliere a circa 30.
I servizi Acciaieria Sac continueranno a lavorare per entrambi gli impianti (Acciaieria 1 e 2), ed i lavoratori ruoteranno a parità di mansione e formazione/informazione effettuata. Rimarranno invece inalterati gli organici dell’impianto Irf e Grf.
Nonostante ciò, sindacati Fim, Fiom, Uilm e Usb ritengono «necessario ridurre ulteriormente al massimo la presenza dei lavoratori diretti e dell’appalto, ciò è possibile solo con marcia al minimo tecnico in assetto di comandata, per scongiurare il serio rischio di una esplosione dei contagi. Di essenziale in questa vicenda – proseguono – consideriamo solo e soltanto la salute dei lavoratori diretti e dell’appalto. Considerata la mancanza di sostanziali risposte a seguito dell’incontro odierno con i vertici di ArcelorMittal, le organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente al Prefetto della città jonica».
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