7 ottobre 2021 Translated by Deepl
Una riflessione sul settore della distribuzione e pre lavorazione di acciaio tra presente e orizzonti futuri. Il convegno «Il mercato visto dalla distribuzione» organizzato a Made in Steel in collaborazione con Assofermet ha affrontato le sfide a cui questo comparto sta andando incontro: da un lato le tecnologie digitali, l’incremento delle richieste dei clienti, la transizione ecologica e la regionalizzazione dei mercati stanno spingendo all’innovazione ed alla ristrutturazione dell’attività, dall’altro il ritorno della volatilità sta creando sia criticità che opportunità. Come affrontare la congiuntura? Quali sono le prospettive strategiche e di mercato? Dopo i saluti introduttivi di Paolo Sangoi, presidente di Presidente Assofermet Acciai, Emanuele Norsa di Kallanish e collaboratore siderweb ha fornito la propria visione sulla catena del valore della distribuzione di acciaio e sull’andamento del mercato.
Sangoi ha esordito «Il comparto ha da sempre un ruolo strategico, ponendosi tra la produzione a monte e l’approdo a valle. Una sfida ulteriore che il settore è stato costretto ad affrontare è stata la concorrenza dei propri fornitori, i centri integrati. Sfida cui è riuscito a tener testa. Inoltre abbiamo messo in campo massicci investimenti green».
Sangoi è tornato sul tema delle misure di salvaguardia: «Assofermet si è sempre dichiarata contraria a qualunque limitazione all’import. La recente riconferma della misura di salvaguardia è stata elaborata su dati storici non recenti. Con conseguenze quali situazioni di shortage che impattano sulla filiera a valle. Ho apprezzato le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti qui a Made in Steel con la richiesta di una modifica della norma. Assofermet ha depositato una proposta di revisione Ministero degli Esteri e al Mise. Il presidente di Federacciai, Alessandro Banzato ha fatto riferimento ad una forsennata corsa all’acquisto da parte di noi distributori. Gli acquisti effettuati sono stati coperture di fabbisogni specifici».
Norsa ha sintetizzato: «Siamo entrati in un nuovo ciclo delineato dagli investimenti green, dalla disponibilità di materiale e dagli interventi dei decisori. Il materiale di ferro ha frenato anche per la necessità del mercato cinese. Le acciaierie in Cina hanno iniziato a diminuire la produzione. Il rottame ha dovuto seguire l’andamento del materiale di ferro. Che ha perso il 50% del suo valore anche se ora ha recuperato un po’, mentre il rottame è ad un meno 10% - 12% che definirei fisiologico. Continua ad essere potentissimo l’impatto della misura di salvaguardia. Che era stata varata per regolare il mercato nei suoi flussi. E’ evidente che la regolazione non c’è stata e un correttivo è necessario».
Nel corso della tavola rotonda Riccardo Benso, presidente di Assofermet, David Bernardi, corporate senior vice president procurement di Fincantieri, Marco Gay, amministratore delegato di Digital Magics e Roberto Re, head of Metinvest Europe hanno ragionato su quattro parole e concetti chiave, volatilità, strategia, regionalizzazione e Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Benso ha sottolineato: «La volatilità ha caratterizzato il 2021. L’andamento dei prezzi osservata quest’anno era inimmaginabile. Il grande timore degli operatori è che cosa accadrebbe se il trend dovesse invertirsi in modo notevole». Re ha rimarcato: «Quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo è stata una reazione eccezionale alla pandemia. Non possiamo guardare la realtà italiana senza considerare quello che succede a livello planetario». Bernardi ha commentato: «Per chi fa industria come noi la volatilità è il peggior nemico. Perché vuol dire non essere in grado di pianificare. Nel nuovo paradigma l’innovazione è asset imprescindibile». A proposito di high tech e digitalizzazione, Gay ha aggiunto: «I mercati più maturi sono quelli che possono trarre maggiore vantaggio dall’iniezione di innovazione e digitale. Cloud, cybersicurezza, intelligenza artificiale e blockchain sono parole chiave». Sul fronte delle strategie, Benso ha osservato: «È difficile pensare di generare un benessere diffuso a livello di filiera se non ci si siede più spesso assieme attorno ad un tavolo per ragionare sugli snodi centrali». E Bernardi ha argomentato: «Da industria, nella regionalizzazione che porta contesti e logiche diverse vedo un rischio. Dobbiamo creare meccanismi di maggiore flessibilità per cercare di regolare un mercato che altrimenti non siamo in grado di gestire».
29 novembre 2024
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
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