7 ottobre 2021 Translated by Deepl
Poche battute ma comunque significative quelle che il Cavalier Giovanni Arvedi ha scambiato con i giornalisti nell’incontro di ieri a Made in Steel sull’operazione Acciai Speciali Terni. Sebbene l’imprenditore abbia ribadito che l’operazione al momento ha superato solo la fase di signing e per tanto vi è il più assoluto riserbo sui dettagli, ha definito in gennaio 2022 il possibile closing, «dopo di che ci sarà occasione per spiegarvi nei dettagli cosa vogliamo fare».
Qualche indizio il Cavaliere cremonese lo ha già lasciato trapelare: «Terni dovrà diventare un’azienda altamente competitiva e dovrà esserlo anche a livello internazionale».
Sul fronte Trieste Arvedi da siderurgico innamorato di questo mestiere non ha nascosto come lo smantellamento dell’altoforno sia stato un po’ “traumatico”, ribadendo però che «andava fatto». «Dopo la demolizione dell’agglomerato ora è una grande spianata».
Sul fronte degli investimenti per gli impianti di laminazione, zincatura e verniciatura che permettono di evitare licenziamenti Arvedi ha confermato di procedere «come da programma».
L’imprenditore ha chiuso con due temi di attualità, primo dei quali il caro energia. «Per quanto riguarda l’aumento dei prezzi, che mi auguro sia temporaneo, credo che si parli di un impatto forte sulla produzione. Non voglio esprimere un giudizio per conto degli altri e per quello che succederà nei bilanci degli altri; in casa nostra la produzione avrà un contraccolpo non da poco. Il 50% del costo di produzione è rappresentato dall’energia, mentre per la trasformazione l’incidenza è nell’ordine del 10%. Sono anni che chiedo che il prezzo dell’energia sia più europeo, quindi che ci sia un mercato dell’energia europeo e un prezzo dell’energia accessibile a tutti i 29 Paesi europei in egual misura. Non è così, perché il costo dell’energia del nostro Paese è quasi il doppio di quello che pagano gli altri Paesi del nord Europa. Questa è una situazione iniqua e una concorrenza sleale, quasi un atto di discriminazione».
Ultime battute sul rottame, materia prima che il Cavaliere compara all’energia e su cui si auspica che entro il 2023 arrivi un regolamento comunitario che ne limiti la fuga verso Paesi con minori standard ambientali rispetto all’Ue. Regolamento di cui una prima bozza dovrebbe arrivare già il prossimo mese, come confermato dall’Ad del gruppo Arvedi e vicepresidente di Eurofer Mario Caldonazzo.
Davide Lorenzini
4 ottobre 2024
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