Coronavirus: il punto sulle fermate
Non è da escludere che la lista si allunghi se si fermeranno anche gli utilizzatori
16 marzo 2020
Sono 12 per il momento le realtà siderurgiche che la scorsa settimana hanno ufficializzato il proprio fermo a causa dell’emergenza Covid-19. Gran parte degli impianti è concentrata nel territorio bresciano e bergamasco al centro dell’epidemia, sebbene le fermate siano state soprattutto precauzionali anziché a fronte di casi conclamati.
Il fermo ha riguardato soprattutto i produttori di acciai da costruzione, penalizzati dal blocco dei cantieri indicato come conseguenza inevitabile anche dall’ANCE.
Restano in funzione invece i produttori di acciai speciali che lavorando con comparti come l’automotive hanno contratti di fornitura su commessa che risultano molto più difficili da interrompere.
Uno scenario però che dopo l’annuncio di FCA di fermare gli impianti europei potrebbe cambiare repentinamente.
Se infatti inizieranno a fermarsi le aziende a valle della filiera non è da escludere che anche il resto della parte produttiva non si adeguerà ai livelli di domanda.
A fronte di una produzione nulla infatti, era invece stata mantenuta operativa tutta la parte delle spedizioni al fine di ottemperare le commesse con materiale stoccato in precedenza ed evitare di bloccare completamente l’azienda.
Non è quindi da escludere a priori che nei prossimi giorni la lista possa allungarsi, anche se in questo caso più per una crisi di domanda che per la mancanza di misure di sicurezza e protocolli sanitari necessari a far proseguire la produzione.

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