12 maggio 2020
«Dopo un primo bimestre 2020 con volumi già in decrescita rispetto al 2019, l'emergenza coronavirus ed il conseguente lockdown hanno praticamente azzerato il mercato di auto, veicoli commerciali e industriali nei mesi di marzo e aprile; la prima decade di maggio ha visto un crollo degli ordinativi. Le prime stime prevedono che il mercato 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019».
È quanto affermano, in una congiunta (che può essere consultata cliccando sull’icona ) con la quale si rivolgono alle istituzioni, ACI e ANFIA insieme a FIM, FIOM e UILM e nella quale chiedono «l'adozione di misure, per il settore automotive, che siano in grado di coniugare le esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera».
Nella nota si suggerisce alle istituzioni di «prevedere, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l'acquisto di auto e veicoli commerciali eco-compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale. Le risorse da stanziare, infatti, in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia, supporterebbero l'importante investimento dell'acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese, darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale».
I grandi Paesi europei «stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L'auspicio è che l'Italia - come già nella gestione della crisi Covid – sia da esempio in Europa e, tenendo in considerazione che l'automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito, in questo momento di crisi, un’imponente politica di incentivazione».
Una riflessione sull'anno appena passato per affrontare insieme le sfide del prossimo futuro.
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