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AST in vendita: le reazioni in Umbria

L’ad Burelli scrive ai lavoratori. Il sindaco è «preoccupato». I sindacati: «Ecco la vera strategia»

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Una lettera ai dipendenti, un appello alle istituzioni nazionali ed europee ed un duro j’accuse sindacale. Queste le prime reazioni dopo l’annuncio di thyssenkrupp di essere alla ricerca di una nuova collocazione per Acciai Speciali Terni (circa 2400 addetti e un fatturato che rappresenta il 15% del PIL dell’intera regione Umbria).

L’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni, Massimiliano Burelli ha scritto una lettera ai lavoratori nella quale si legge che «al momento abbiamo una sola certezza: verranno valutate tutte le opzioni capaci di garantire crescita e sviluppo a un’azienda come la nostra, che negli ultimi anni ha dimostrato di essere competitiva sul mercato e in grado di migliorarsi costantemente, anno dopo anno».

La presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, invece, assicura che l’ente è pronto «a fare la propria parte per far sì che i livelli occupazionali vengano tutelati e che non vengano dispersi né le potenzialità future né il valore che l’Ast ha sempre avuto per l’Umbria e l’Italia intera. Per tale motivo abbiamo intensificato le interlocuzioni con i vari attori e siamo pronti al dialogo ed a supportare un piano industriale in grado di valorizzare la produzione dell’acciaio umbro».

Mentre il sindaco di Terni, Leonardo Latini dice che «le decisioni di oggi sono molto preoccupanti perché mettono di nuovo in discussione le prospettive del sito industriale ternano che di fatto viene posto sul mercato, senza alcuna effettiva garanzia sul suo futuro. Riteniamo necessario che la nuova fase aperta da thyssenkrupp debba essere gestita con la massima attenzione e decisione ai più alti livelli nazionali ed europei».

Più duri i sindacati locali, secondo i quali «avviare un processo di questa portata in una fase storica ed economica condizionata dalla pandemia Covid-19 possa mettere in serio pericolo l’intero sito industriale con tutte le sue produzioni e i suoi livelli occupazionali. Come organizzazioni sindacali è da tempo che chiediamo un’attenzione più incisiva sulle vicissitudini del sito ternano in quanto mai convinti fino in fondo delle strategie della multinazionale e purtroppo nel tempo e nelle nostre esternazioni siamo stati facili profeti in quanto oggi si smascherano le vere intenzioni della thyssenkrupp».

Secondo i sindacati «è urgente che il dossier Ast Terni venga ripreso da tutti i tavoli istituzionali ai vari livelli. Nelle prossime ore metteremo in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare il futuro industriale e occupazionale».


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