20 aprile 2020
PIOMBINO – La siderurgia piombinese si prepara alla ripartenza. Alla JSW Steel direzione e sindacati hanno firmato un protocollo che contiene le linee guida dettagliate a cui subordinare la ripresa produttiva al treno rotaie, in programma, salvo novità, per il 4 maggio.
Previste le dotazioni di sicurezza per ciascun lavoratore: mascherine, guanti in lattice ed occhiali. Gli addetti alla vigilanza controlleranno la temperatura a tutto il personale prima dell’ingresso in fabbrica e sarà richiesta una auto-dichiarazione quotidiana sull’assenza di sintomi influenzali. Saranno adottate anche misure per impedire assembramenti e garantita la distanza di almeno un metro e 80 centimetri tra un lavoratore e l’altro. I sindacati dovranno essere inoltre informati della tempistica dettagliata degli interventi di pulizia, igienizzazione e sanificazione degli ambienti di lavoro. Controlli anche per gli accessi dei fornitori e dei visitatori.
Per evitare affollamento su mezzi interni di trasporto, ai dipendenti sarà temporaneamente consentito di accedere al posto di lavoro con la propria auto dall’ingresso commerciale di Ischia di Crociano. La commissione Covid-19, costituta fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, proseguirà comunque il confronto sugli orari, cicli di lavoro e sulle pause. I sindacati insistono comunque sull’impegno aziendale a fornire tutta l’informazione necessaria sulle misure prese, per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza e sull’uso corretto dei Dpi.
Finora in fabbrica erano state consentite solo le operazioni di spedizione e di scarico delle navi con le materie prime. In magazzino, secondo le informazioni rese dall’azienda, ci sono comunque sufficienti scorte di barre e vergella per rifornire i clienti.
Anche Liberty Magona è pronta a ripartire, per lo meno per quanto riguarda le forniture delle filiere sanitaria ed agroalimentare. Anche in questo caso è stato sottoscritto ieri con i sindacati un protocollo che va oltre le stesse disposizioni emanate dalla Regione Toscana. Misurazione delle temperature all’ingresso, fornitura di mascherine Ffp2, mantenimento delle distanze di sicurezza e installazione di protezioni in plexiglass per separare i posti di lavoro nelle cabine di controllo.
«Teoricamente siamo pronti a ripartire anche domani – dice l’amministratore delegato di Magona Giovanni Carpino –. Molti clienti ci stanno invitando a fornire materiale. Stiamo raccogliendo gli ordini per verificarne la reale consistenza. È chiaro che deve essere sufficiente a giustificare la rimessa in marcia della zincatura che, una volta riattivata, deve lavorare in continuità per non rovinare i refrattari dei forni». Minori in Magona sono i problemi dei trasporti interni e anche di quelli pubblici necessari a raggiungere la fabbrica, visto che il personale è ormai quasi esclusivamente locale e che i reparti possono essere raggiunti facilmente a piedi.
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