17 aprile 2014
A febbraio, per la prima volta da alcuni anni a questa parte, è stata registrata una diminuzione delle pagine «lette» su internet: non degli utenti (che in Italia viaggiano ormai attorno alla ragguardevole soglia dei 36 milioni), ma dei contenuti che, a titolo diverso, compaiono in rete. Anche i giornali che rendono disponibile una grande dote di informazioni hanno visto calare, secondo le rilevazioni Audiweb, gli accessi ai loro portali. Come leggere questa diminuzione? Come una pausa momentanea o come un’inversione meritevole di un’analisi approfondita? Per il momento sembra prevalere la prima lettura, ma tutti i segnali devono motivare la cautela anche nelle interpretazioni affrettate. Così diventa importante collegare in questo scenario la pausa di internet con la crescita dei social media che, anche in Italia, hanno raggiunto quote significative: gli utenti Facebook sono 15 milioni, dieci quelli di Twitter, quattro milioni di utenti Instagram e due per Linkedin. Questo spostamento dei consumi digitali sembra confermato dalla parallela diversa ripartizione degli investimenti pubblicitari che continuano a soffrire su internet e hanno invece ingranato un passo di corsa sui social network. Negli ultimi giorni è stata confermato lo sbarco in Italia di qualificate imprese multinazionali del «mobile advertising», convinte che il mercato italiano possa offrire interessanti spazi di sviluppo e di investimenti nei social network e nelle «app», non solo sugli ormai classici siti. Anche la comunicazione aziendale non può ignorare questi processi di trasformazione, relegando il proprio posizionamento solo su un sito. Il sito aziendale resterà il perno di questa comunicazione e dovrà garantire adeguata funzionalità agli obiettivi che persegue e che possono essere diversi se l’azienda produce beni di largo consumo, materiali per l'industria e manifatturieri oppure servizi. Nel caso del largo consumo e dei servizi, l'impostazione del sito deve essere orientata al cliente, guidandolo alla motivazione della scelta di un prodotto, lasciando alle immagini e a pochi testi il compito della convinzione. È determinante la scelta di un buon sistema di e-commerce, in grado di recapitare gli acquisti nell'arco di due-tre giorni. Ma è ancora più determinante un servizio di assistenza ai clienti, con l'indicazione di un telefono e non solo di un indirizzo mail. Rispondere a una mail nell'arco della giornata è la prova di un'attenzione che equivale a un investimento perché il cliente si sentirà finalmente rispettato e per questo ulteriormente motivato a una scelta. Nel caso, invece, di un'azienda manifatturiera non legata a prodotti di largo consumo o servizi le funzioni principali di un sito vengono generalmente interpretate con l'esigenza di una buona immagine della stessa azienda. Questa preoccupazione è giusta, ma non basta perché il sito deve diventare uno spazio di comunicazione della vita aziendale (quanto mai opportuna la presenza di una sezione news per raccontare gli eventi, le innovazioni e i protagonisti). Anche qui non può mancare un indirizzo mail inserito nel processo commerciale per mantenere continui ed efficienti rapporti con i clienti e con i fornitori della stessa azienda. In ogni caso, la realizzazione di un sito aziendale non è compito che si possa improvvisare ed è opportuno il suo affidamento a professionalità competenti e specializzate generalmente esterne all'azienda. La gestione dello stesso sito deve, invece, rientrare nelle attività interne ed ordinarie di un'azienda. Il personale, dopo una specifica formazione, deve essere in grado di gestirne l'aggiornamento, l'interattività e la manutenzione. Più complessa la strategia di un'azienda nei confronti dei social network: qui può bastare sottolineare il loro sviluppo soprattutto in un pubblico giovane e più istruito e anche la possibilità di cogliere i vantaggi che ognuno di questi mezzi può offrire. Per esempio Linkedin si sta dimostrando un grande crocevia di comunità professionali, dove è possibile scambiarsi informazioni e indirizzi utili anche per la gestione di un'impresa. Qui le aziende più dinamiche stanno indirizzando le proprie attenzioni quando cercano profili professionali da inserire nella propria organizzazione. Internet ha scatenato la rivoluzione digitale, ma ora la sta condividendo con altri mezzi. È importante scoprirli e conoscerli, per non farsi travolgere.
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«Dire, fare, comunicare» «La pubblicità non è solo l'anima del commercio» |
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