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Borsa d'acciaio, il 2020 anno di decisa crescita

Il Covid non frena le realtà siderurgiche. Ozbal Celik, Kardemir e Fortescue al vertice con aumenti a tre cifre

Anche il 2020 è giunto a conclusione. Un anno di attese, precarietà e limitazioni alla circolazione che ha inevitabilmente impattato sul contesto economico mondiale, ma, al contrario di quanto si potesse aspettare da questo 2020, le società siderurgiche componenti lo Steel Stock Index di siderweb hanno visto salire il valore delle proprie quotazioni.

Il grafico di Figura 1 riporta l’andamento in punti indice (base 100= 01.01.2020) dei principali indici azionari mondiali e dello Steel Stock Index. Dalla Figura 1 si evince la discesa del valore dell’indice di siderweb nei mesi di febbraio-marzo quando l’epidemia iniziava a diffondersi velocemente tra le popolazioni. Dinamica comune anche per gli indici azionari occidentali ma non per quelli cinesi che, come mostra l’andamento annuale dell’indice SSE di Shangai sembrano non aver subito ripercussioni legate al Covid-19. L’estate ha riportato fiducia negli investitori che si è ulteriormente rafforzato sul finire dell’anno, soprattutto per lo Steel Stock Index di siderweb, che chiude l’anno con +22% rispetto alle sue quotazioni di inizio 2020 (Figura 2).

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Figura 1: Dinamica Steel Stock Index nel 2020

Se il 2020 è stato, nonostante tutto, un anno favorevole al paniere di società dello Steel Stock Index, non possiamo dire lo stesso per gli indici Eurostoxx, Ftse Mib che hanno perso rispettivamente il 5,8% e il 6,2% (Figura 2). Positivi i rendimenti degli indici americani NYSE e Dow Jones grazie anche all’esito delle elezioni presidenziali avvenute a novembre, ma rimane negativo (-5,6%) l’anno per l’Iron & Steel Index americano che mette in luce qualche debolezza del comparto siderurgico statunitense.

In generale, i 366 giorni appena conclusi hanno messo in luce i gruppi siderurgici di due Paesi in via di sviluppo: Brasile e Turchia, mentre stabili i rendimenti e le performance dei colossi dell’estrazione australiani che hanno beneficiato della buona intonazione del prezzo del minerale di ferro. undefined

Figura 2: Rendimenti annuali Steel Stock Index e altri indici azionari

Top e Flop

La top three dei migliori rendimenti di società siderurgiche quotate vede nell’ordine: la turca Ozbal Celik con +312%, seguita dalla connazionale Kardemir con +121% e dall’australiana Fortescue Metals con +118%.

Un 2020 esplosivo per Ozbal Celik che triplica il proprio valore con un trend quasi costantemente al rialzo soprattutto dopo il frazionamento del titolo avvenuto a fine febbraio. Ozbal Celik si aggiudica per molte settimane dell’anno una posizione tra le migliori tre performance grazie anche agli ottimi risultati di bilancio. In particolare, il titolo a giugno innesca un rally importante grazie alla notizia sui risultati del primo trimestre 2020 che vedono un utile netto pari a 2,5 milioni di lire turche contro la perdita di quasi 6 milioni del trimestre precedente.

Lo slancio positivo di Ozbal a giugno è comune anche alla connazionale Kardemir grazie alla notizia che il governo turco stava considerando ulteriori dazi alle importazioni di acciaio per favorire il commercio domestico. Kardemir, per far fronte all’emergenza Covid-19, aveva anche predisposto un piano di produzione per una serie di prodotti (tondo per cemento armato, billette, coils ecc) per il periodo estivo. La società aveva pianificato di vendere un totale di 650mila tonnellate di prodotto con il 30% della produzione destinata alla domanda da parte di azionisti di Kardemir. La scalata della società turca non si arresta nemmeno ad agosto, quando sono stati pubblicati i risultati del primo trimestre: una perdita netta di 267,8 milioni di lire turche contro un utile di 170 milioni nel 2019, ricavi in calo dello 0,6% ma, nonostante la pandemia, Kardemir ha prodotto 1,24 milioni di tonnellate di acciaio nei primi 6 mesi del 2020 con una crescita del 9,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Ottimo l’anno appena concluso per i grandi gruppi estrattivi australiani, in primis Fortescue Metals che, dopo le debolezze del mese di marzo, innesca un rally senza sosta. Un anno di vincite per Fortescue che si è aggiudicata il titolo di seconda maggiore azienda nell’Australia occidentale dopo aver visto quasi triplicare il valore delle proprie azioni nel 2019 grazie ad una serie di eventi tra cui il prezzo del minerale di ferro favorevole. Inoltre, la trimestrale dei primi 9 mesi del 2020 ha sorpreso gli investitori di Fortescue che non si aspettavano il record di spedizioni (+5% rispetto allo stesso periodo del 2019), riduzioni dei costi (-2% rispetto allo stesso periodo del 2019) e la forte domanda che ha raggiunto 781 milioni di tonnellate.

Peggior rendimento annuale per la francese Vallourec che, complessivamente, perde il 76% del suo valore. Crollo importante per il gruppo agli inizi dell’anno a causa della pandemica mentre, segni di ripresa sono visibili sul finire dell’anno e in particolare a novembre il titolo avanza del 32% in una sola settimana grazie alla chiusura di 63,4 milioni di dollari di green bond per finanziare un forno elettrico a basse emissioni e basso tenore di carbonio in Alabama. Con -50% la statunitense Universal Stainless & Alloy Products si aggiudica il titolo di seconda peggior performance annuale seguendo una dinamica analoga a quella di Vallourec. A peggiorare la situazione del gruppo americano la notizia di aprile che prevedeva un ulteriore calo degli utili superiore alla precedenti stime (già negative) di inizio anno. Infine, chiude la classifica dei peggiori rendimenti annuali la cinese Fangda Steel con -42% che, durante l’anno, ha approvato un piano d’investimento per acquisire Koppers Carbon Chemical company, società dalla capacità produttiva di 300mila tonnellate all’anno. L’investimento di Fangda steel ammonterebbe a 50 milioni di dollari per acquisire il 46,23% delle azioni del gruppo.

 

Sotto la lente d’ingrandimento

Il 2020 non ha aiutato nemmeno thyssenkrupp che perde 1/3 del suo valore azionario di inizio anno nonostante la vendita dell’unità ascensori che ha fatto intascare alla società 17 miliardi di euro. Crollo verticale nella prima parte dell’anno a causa della pandemia e dei risultati di bilancio che sembrano non beneficiare della vendita del settore ascensori. I risultati del secondo trimestre dell’anno fiscale 2019-20 mostrano l’impatto del coronavirus che ha fatto scendere dell’8% gli ordini e portando i ricavi di vendita a 15,9 miliardi di euro, in calo del 4% rispetto al 2019 generando quindi una perdita netta di 948 milioni di euro. A fine giugno arriva la notizia di un'emissione obbligazionaria ad alto rendimento da parte della divisione ascensori per raccogliere oltre 4 miliardi di euro per contribuire a finanziare la propria acquisizione da parte di un consorzio di private equity. Segni di ripresa solo a partire da fine ottobre.

 

Made in Italy

Si chiude in negativo il 2020 delle società siderurgiche italiane quotate. Nonostante i nuovi contratti di fornitura per Danieli che hanno confermato l’importanza del gruppo a livello internazionale, la società friulana chiude il 2020 con -15%. Va peggio però a Tenaris che lascia sul mercato il 35% del suo valore azionario nonostante il fantastico rally di novembre quando il titolo porta a casa un +23% settimanale grazie alla decisione di pagare un dividendo ad interim pari a 0,07 dollari a seguito dei risultati del terzo trimestre, che seppur negativi in termini di ricavi hanno battuto le stime degli analisti e le attese societarie. Gli analisti di Equita Sim avevano valutano i risultati «significativamente migliori delle attese grazie al lieve incremento dei costi e al taglio dei volumi, mentre a sorpresa ha annunciato la cedola».

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