29 marzo 2021
Ottima settimana in borsa per le maggiori compagnie siderurgiche mondiali: lo Steel Stock Index torna a crescere infatti di 2,33 punti percentuali, grazie all’aumento del valore di ben 37 titoli del paniere (66%).
Grazie a questo balzo in avanti, l’indice di siderweb supera le performance dei principali indici azionari mondiali, che si mantengono su livelli di stabilizzazione come la scorsa settimana. L’unico in decremento è il SSE Shanghai (con un leggero -0,73%), mentre Eurostoxx, FTSE MIB, DJ e NYSE crescono in maniera contenuta senza superare la soglia dell’1,01%. Unica eccezione è l’exploit dell’Iron&Steel Index che, con un netto +10,69%, conferma la positività della settimana appena conclusa per le aziende del settore siderurgico.
Euro, dollaro e yuan cinese
In deciso rialzo le aziende quotate in dollari americani dopo i cali della scorsa settimana: i sedici titoli di questa valuta (che in settimana si è leggermente apprezzata sia nei confronti dell’euro che dello yuan) mostrano una crescita media del 4,21%, addirittura più alta di quella dell’indice di siderweb, trainandone la performance. Sono ben quattordici le compagnie i cui rendimenti finanziari sono aumentati e la «top3» settimanale è stata monopolizzata dalle americane che, come vedremo in seguito, occupano le prime due posizioni. Ottimi risultati anche sul fronte della moneta europea, dove otto aziende su dieci crescono, l’italiana Danieli è in pareggio e solamente una scende, ma solo dello 0,32%. Sebbene con un deprezzamento settimanale nei confronti delle altre due principali valute, la media di crescita del 2,97% è anche qui più alta di quella dell’indice di siderweb. Appartiene infine all’euro l’ultima posizione della «top3», anche se gli aumenti percentuali sono inferiori a quelli dei titoli statunitensi. Settimana nera invece per le cinesi, dove nessuna azienda è in positivo: i sei titoli quotati in yuan calano ad un ritmo medio dell’8,75%. Tre di esse mostrano variazioni negative in doppia cifra e due rappresentano le peggiori prestazioni degli ultimi sette giorni all’interno del paniere (da notare che la terza peggiore non rientra fra queste sei, ma è comunque quotata in dollari di Hong Kong).
Top & flop
Tre new entry comandano la classifica dei tre migliori risultati settimanali che, come menzionato poco fa, è guidata dal dollaro statunitense. Le uniche variazioni in doppia cifra sono quelle fatte segnare da due società americane, vale a dire Nucor (+12,14%) e Commercial Metals (+10,24%): la prima ha siglato in settimana un accordo per l’acquisto di energia rinnovabile con la Texana Ørsted Onshore North America, il quale segue il recente accordo stipulato per lo stesso motivo con EDFR Renewables North America. Lo scopo è quello di garantire la fornitura di energia anche in caso di maltempo, tutelandosi così dalle recenti intemperie atmosferiche verificatesi nel Texas. Terza posizione occupata invece dalla tedesca Salzgitter (+6,55%), il cui titolo ha seguito un andamento settimanale altalenante fino al quarto giorno della settimana, per poi far registrare un picco (+1,53%) nella sola giornata di venerdì.
Le performances settimanali in calo delle aziende cinesi sono riassunte dal -19,69% di Fangda Steel, la quale addirittura era la migliore nella scorsa rilevazione. Per la seconda settimana consecutiva quindi, il calo più marcato è rappresentato da una compagnia cinese. Dal valore di apertura di 10,05 yuan del lunedì, il titolo è sceso a quota 8,33 yuan lo scorso venerdì, comunque in leggera ripresa rispetto al minimo settimanale di 8,13 yuan toccato il quarto giorno della settimana. Le stime future elaborate dagli analisti per Fangda, inoltre, sono al ribasso. Segue un’altra cinese: Hunan Valin con un -12,02% ed infine chiude Maanshan Steel a -10,94%: entrambi i decrementi durano ormai da due settimane e sono andati peggiorando in quest’ultima rilevazione. Se per la compagnia di Hong Kong però le stime future degli analisti sono al rialzo, per l’azienda cinese il declino sembra non essere ancora giunto al picco.
Prosegue la transizione verso una siderurgia green
Ancora sulla scia della rivoluzione green l’accordo segnalato in precedenza che ha visto protagonista Nucor. Il principale evento settimanale con protagonista l’azienda americana è però un altro: lo scorso 25 marzo il CEO Leon Topalian ha annunciato la costruzione di un nuovo laminatoio per tubi all’interno del sito Nucor Steel Gallatin in Kentucky la cui capacità era già stata incrementata con una nuova linea di zincatura. Il progetto, con un investimento di 164 milioni di dollari, dovrebbe essere operativo dal 2023, creare circa 70 nuovi posti di lavoro e produrre 250mila tonnellate di tubi in acciaio.
Restiamo nel continente americano e spostiamoci in Texas, dove in settimana è stato raggiunto un accordo tra Steel Dynamics e le principali società ambientaliste che si opponevano all’apertura prossima dello stabilimento di Sinton. Nelle zone della baia di Copano, infatti, vi è un rifugio per una particolare specie di gru in via di estinzione e vi era il timore che le acque di scarico del nuovo stabilimento potessero causare danni agli uccelli. Da studi scientifici è però emerso che il processo di fitodepurazione pianificato dall’azienda siderurgica con la costruzione di uno speciale acquitrino artificiale consentirà di rimuovere più del 50% dei metalli presenti nelle acque reflue. Anche se altri test dovranno essere svolti, sembra che ci siano i presupposti per un progetto ad impatto ambientale minimo.
Sul versante dei prezzi, infine, da segnalare l’aumento dei prodotti piani di ArcelorMittal, terzo incremento mensile ad una sola settimana di distanza dall’ultimo. In particolare, sono cresciuti i prezzi dei coils laminati a caldo e dei prodotti zincati a caldo.
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4 ottobre 2024
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