20 luglio 2021 Translated by Deepl
Oltre a Yvonne Ruf, altre quattro donne sono state protagoniste del webinar di siderweb “Digitalizzazione motore per la crescita sostenibile” di oggi.
Tolettini: «Nella rivoluzione digitale la realtà virtuale si affianca a quella tradizionale»
Sollecitata da Francesca Morandi su “Industria 4.0 driver per una crescita sostenibile” la Digital Integration Manager del Gruppo Feralpi Laura Tolettini ha ricordato che «Industria 4.0 si lega moltissimo con la sostenibilità, perché quella che stiamo vivendo è un’autentica rivoluzione tecnologica, caratterizzata dall’affiancamento della realtà virtuale con quella tradizionale».
Con l’obiettivo, ha spiegato, «di una crescita sostenibile della produzione ma anche della salvaguardia ambientale, che per noi del Gruppo Feralpi passa anche attraverso la ricerca di una continuità finalizzata – ha chiarito citando l’esempio della ricerca in corso e relativa all’utilizzo dei polimeri in sostituzione del carbone – a perseguire e sostenere una forma di business che sia sostenibile».
Per ottenere il quale, ha detto ancora Laura Tolettini, «le tecnologie moderne avranno un ruolo decisivo, integrandosi con quelle tradizionali, grazie anche alle risorse previste dal Pnrr che mette il nostro Paese in prima linea nella transizione ecologica, ma senza dimenticare che le donne e gli uomini restano soggetti decisivi per un corretto utilizzo delle stesse risorse e dei mezzi tecnici disponibili».
Secondo la Digital Integration Manager del Gruppo Feralpi, infatti, «la vita è cambiamento e noi siamo il frutto di questo, perché non esistono soluzioni preconfezionate, ma si deve cercarle contaminando esperienze interne ed esterne, con l’obiettivo di migliorare sempre, anche e soprattutto sotto il profilo della qualità».
de Miranda: «Anche l’acciaieria punta a diventare una Smart Factory»
Con Carolina de Miranda, Sustainability Manager di ORI Martin, Francesca Morandi ha invece affrontato il tema relativo ai “Progetti di sostenibilità per una crescita competitiva”: l’acciaio e il territorio: «La nostra azienda si trova accanto ad un quartiere residenziale e questo ci spinge a cercare soluzioni in grado di ridurre al minimo il nostro impatto», ha spiegato de Miranda.
Ricordando che «il 10% dell’energia che utilizziamo proverrà da un impianto fotovoltaico in Sardegna, mentre l’approvvigionamento di ossigeno attraverso un impianto dedicato ci permette di ridurre le emissioni dirette, ma anche di quelle prodotte dai camion, il cui utilizzo è stato drasticamente ridotto».
Senza dimenticare, ha spiegato la Sustainability Manager di ORI Martin, l’importante contributo che viene dal progetto di recupero del calore dei forni, che ci permette di trasformarlo in energia e quello che ci consente di convogliare le acque di raffreddamento e di farle confluire nella rete della città di Brescia, finalizzata al teleriscaldamento».
E, a conferma che «l’innovazione è parte della visione strategica di ORI Martin», Carolina de Miranda ha ricordato «il progetto “Acciaio_4.0”, che con un investimento complessivo di 12 milioni di euro ha l’obiettivo di trasformare il sito produttivo in una Smart Factory, grazie all’applicazione delle tecnologie abilitanti di Industria 4.0».
Il tutto accompagnato da «una comunicazione che è sempre più decisiva – ha detto ancora Carolina de Miranda citando l’importanza della redazione del Bilancio di sostenibilità – perché se è importante comunicare, molto più è il confronto con i soggetti a cui è diretta, per dare la misura di cosa si fa e come».
Citterio: «Tutta la catena del valore deve essere coinvolta nella sostenibilità»
“La sostenibilità lungo la filiera: la parola all’utilizzo” è stato infine l’argomento dell’incontro di Francesca Morandi con Annalisa Citterio, Head of Sustainability di CNH Industrial, che ha messo in risalto che il gruppo «crede molto in queste tematiche e persegue una strategia alla base della quale c’è la consapevolezza che la sostenibilità porta dei vantaggi e lo fa attraverso un lavoro di integrazione tra tutti i livelli interni».
Quattro, ha spiegato la Head of Sustainability di CNH Industrial, «sono i progetti sui quali siamo concentrati: la riduzione del carbon footprint, la sicurezza di lavoratori, l’economia circolare, che per noi significa pensare già in fase di progetto al fine vita dei prodotti ed al loro riciclo, il coinvolgimento degli stakeholder, siano essi lavoratori, fornitori e comunità locali». Con una particolarità: «Per un maggior coinvolgimento dei manager nei progetti del gruppo – ha rivelato Annalisa Citterio – nel bonus plan sono previsti degli incentivi dedicati al raggiungimento degli obiettivi».
Ma sostenibilità, ha aggiunto, per CNH, «va oltre i confini aziendali e questo significa che tutta la catena del valore deve essere coinvolta, con un codice di condotta per i fornitori che non riguarda solo prodotti ma anche diritti umani e con un processo di valutazione degli stessi fornitori sulle pratiche adottate per farli migliorare».
Senza dimenticare le pratiche di «diversity and inclusion che adottiamo, facendo tesoro delle esperienze fatte nelle diverse realtà e che tengono conto delle specificità registrate nei vari contesti in tema di diritti in base a genere, nazionalità, età, lgbtq».
Anche Citterio ha poi citato il Bilancio di sostenibilità, «che ci garantisce una mole di materiale che ci permettere di raccontarci in maniera diversa e dedicata in base alle esigenze, ma che rappresenta anche uno strumento attraverso il quale confrontarci con le agenzie di rating, che chiedono che i dati che forniamo siano pubblici e verificati da un ente terzo, come appunto avviene per il Bilancio».
Marco Torricelli
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