26 maggio 2020
Cosa può fare la siderurgia per la sostenibilità ambientale? Hanno risposto a questa domanda Carlo Mapelli (docente di metallurgia al Politecnico di Milano) e Antonello Mordeglia (presidente di Danieli Automation).
Mapelli si è concentrato sul contributo dell’acciaio alla sicurezza e sostenibilità ambientale nel settore delle costruzioni, in particolare in ambito abitativo. «Proprio in questo ambito gran parte del Paese necessità di essere messo in sicurezza contro gli eventi sismici senza far crescere il rischio di vulnerabilità all’incendio – ha detto Mapelli -. L’acciaio utilizzato per realizzare lo “scheletro” portante di una casa non elimina completamente modalità costruttive precedenti ma induce a ripensare il sistema che costituisce l’unità abitativa».
Un sistema che sarà sempre più caratterizzato dalla presenza di acciaio: «Fondazioni in calcestruzzo armato (dove si possono utilizzare anche le scorie di acciaieria), colonne con tubi in acciaio riempite in calcestruzzo, solai in lamiera grecata ricoperti in calcestruzzo e rinforzati con rete elettrosaldata, tetto in legno, tamponamenti in cartongesso fissati con guide in acciaio» ha elencato Mapelli, spiegando che è necessario pensare ad «un nuovo modo di organizzare tra loro diversi materiali, che consenta di realizzare: strutture modulari, montaggi rapidi, ottima resistenza al fuoco della struttura, elevata rigidezza, masse inerziali ridotte e quindi maggiore sicurezza sismica ed elevati isolamenti termici». Il tutto sempre all’insegna dell’acciaio, che si candida ad essere uno dei materiali fondamentali per la trasformazione dell’edilizia abitativa.
Mordeglia, invece, ha centrato il proprio intervento sulla parte alta della filiera, ovvero la produzione di acciaio, illustrando le soluzioni tecnologiche per l’utilizzo delle energie rinnovabili nella produzione industriale dell’acciaio elaborate da Danieli Automation. «Il costo dell’energia elettrica in Italia è molto elevato – ha detto -. Nel nostro Paese solo il 30%-35% dell’energia è rinnovabile, inoltre c’è una perdita nel trasporto che non è indifferente, pari all’8%-12%». Appare necessario, quindi, integrare l’utilizzo dell’energia dalla rete nazionale con un’autoproduzione rinnovabile (al fine di evitare le perdite legate al trasporto di energia).
Per far ciò, Danieli ha creato il sistema Hybrid, che consente di alimentare gli impianti produttivi con due fonti: quella fossile e quella rinnovabile autoprodotta. «Abbiamo un network congiunto gestito dal sistema Q Genius che con l’intelligenza artificiale va a definire quanta energia dirigere ad ogni device del sistema, consentendo vari benefici sia ambientali sia economici». Tra questi ultimi, ha spiegato Mordeglia, «si può stimare in minori costi che variano dai 7 ai 10 euro la tonnellata sui prodotti finiti in acciaio, senza considerare eventuali carbon tax». La tecnologia per far ciò «è già esistente – ha concluso il dirigente di Danieli Automation – e l’installazione di questo tipo di impianti si ripaga in 3,5-6 esercizi».
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