9 giugno 2020
«Un’economia matura come la nostra deve necessariamente puntare sulla trasformazione digitale per aggiungere valore aggiunto alle proprie produzioni». È questo l’assioma alla base della grande crescita dell’economia digitale. A dirlo è stato Marco Gay, amministratore delegato di Digital Magics, ospite in apertura del webinar di siderweb “Il mondo dell’acciaio accelera con il digitale”.
L’imprenditore specializzato in innovazione ha voluto partire con una presentazione del valore dell’economia digitale in Italia, che - nonostante la battuta d’arresto causata dal coronavirus - vale 74,2 miliardi di euro nel 2020, per salire a 76,5 miliardi nelle previsioni 2021.
«La crisi del Covid ha aumentato la consapevolezza dell’importanza di queste nuove tecnologie e del ruolo di acceleratore che hanno giocato - ha affermato Gay -. Basti pensare a come siano entrate nelle nostre vite con un ruolo fondamentale, si pensi alla formazione con didattica a distanza e al lavoro stesso con lo smart working, ma anche alla gestione a distanza di alcuni impianti industriali. Proprio per questo c'è una serie di comparti che si mantengono in crescita a doppia cifra come: i device indossabili +12,2%, l’IoT +14,2%, le tecnologie cloud +22%, i Big Data +14,7%, la sicurezza informatica +13,9%. Per poi arrivare a tecnologie come quelle dell’intelligenza artificiale e della blockchain che crescono rispettivamente del 47,1% e del 49,6%».
Crescita importante, anche perché queste tecnologie possono essere utilizzate in maniera sinergica e complementare tra di loro. «L’applicazione nel sistema industriale potrebbe essere straordinaria – ha ribadito Gay -. Pensate a quello che si riuscirebbe a fare mettendo i dati in cloud, facendone un’analisi e un’estrazione di valore con l’intelligenza artificiale, certificandone il valore di processo con la blockchain e per poi utilizzarli grazie ai sensori e all’Iot direttamente nella gestione della linea produttiva e della logistica».
Uno scenario che lascia quindi ampio spazio al mondo delle startup che vede oltre 11mila realtà in Italia con 60mila addetti occupati per oltre 694 milioni di euro di investimenti nel 2019. «Quella delle startup deve essere vista come un’unica industria dedicata all’innovazione, con 11mila sedi sul territorio nazionale, e per questo deve essere curata con iniziative organiche e coordinate».
In questa direzione vanno i quasi 1000 miliardi complessivamente stanziati nel Decreto Rilancio, che spaziano dal finanziamento agevolato al trasferimento tecnologico per cui sono a disposizione ben 500 milioni. E a cui si sommano anche detrazioni fiscali per investimenti in startup che oscillano tra il 30% e il 50%.
Risorse che potrebbero accelerare il processo di open innovation descritto dallo stesso Gay. «L’open innovation fa ricorso a idee interne ed esterne per progredire nella propria crescita tecnologica. Questo è un meccanismo importante per non subire l’innovazione, ma esserne partecipi. La politica deve però supportare le promesse con decreti attuativi che diano concretezza agli annunci, facilitando la diffusione di questa tipologia di innovazione. Grazie ad un lavoro insieme potremo raggiungere grandi obiettivi, ma ora è il momento di accelerare con la consapevolezza, la voglia e il coraggio di innovare».
Davide Lorenzini
7 febbraio 2025
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