29 aprile 2020
Quale sarà l’impatto del coronavirus sui conti della filiera dell’acciaio? A questo interrogativo ha risposto Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi di siderweb durante il webinar “La fase 2 dell’acciaio: tra fabbrica e mercato”.
Per far ciò, ha spiegato, «sono stati analizzati i conti di 695 imprese del settore siderurgico italiano suddivise in quattro segmenti: acciaierie, tubifici, centri servizio e distributori di acciaio». Queste aziende, nel 2018 (ultimi dati disponibili) hanno avuto un fatturato vicino ai 34 miliardi di euro e rappresentano la spina dorsale della siderurgia Made in Italy.
Le ipotesi operative su cui si è basato Ferrari sono state due: «la prima prevede una riduzione dei volumi (e quindi del fatturato) del 15% a seguito del lockdown, la seconda un calo del 25%. L’idea di base è che la contrazione dei costi sarà inferiore a quella dei ricavi, in quanto una parte di essi sono rigidi e quindi non comprimibili nonostante la contrazione dell’attività».
Considerando a possibile rischio le imprese produttive che generino un valore aggiunto inferiore al 5%, quelle distributive che ottengano un valore aggiunto inferiore al 3% e le imprese con EBITDA negativo, «notiamo un netto peggioramento della situazione della redditività industriale delle società del settore», ha concluso Ferrari
«Mentre nel 2018 le imprese con una situazione difficile erano circa una trentina su 700 – ha infatti chiarito – nel caso di un calo del fatturato del 15% esse saliranno al 30% circa del totale e con una compressione del 25% di loro addirittura al 43%. Quindi si prospetta un esercizio di perdite per quasi la metà delle imprese del comparto, una situazione sostenibile per un anno ma non nel lungo periodo. Bisognerà quindi lavorare sui conti e sulle efficienze per farsi trovare pronti nel 2021, quando dovrebbe arrivare l’auspicato rimbalzo dell’economia e anche della siderurgia».
Per consultare le slide mostrate da Stefano Ferrari nel corso del webinar basta cliccare sull’icona
Qual è, invece, il panorama del mercato siderurgico globale in questo inizio di “Fase 2”?
Emanuele Norsa, editor di Kallanish, ha ricordato che «la scorsa settimana i dati sulla produzione mondiale di World Steel Association hanno confermato il crollo verticale della produzione siderurgica a marzo in Europa e nel mondo. La discesa, molto accentuata in Italia, a livello globale apre ad una serie di considerazioni interessanti, non ultima la possibilità di una accelerazione della riorganizzazione delle capacità produttive e una possibile spinta verso la sostituzione del ciclo integrato con la tecnologia del forno elettrico».
A livello di prezzi, ha poi detto Norsa, «le materie prime hanno tenuto, nonostante i forti scossoni, confermando quindi che l’inizio della “Fase 2” sarà caratterizzato per lo più da preoccupazioni sui livelli di produzione e domanda, più che sui prezzi nel mercato. In Europa le importazioni potrebbero aggiungere pressione alla già debole prospettiva di ripresa, ma l’Unione europea sicuramente annuncerà qualcosa collegato alla salvaguardia, anche se sarà difficile accontentare le richieste di Eurofer».
Per consultare le slide mostrate da Emanuele Norsa nel corso del webinar basta cliccare sull’icona
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