31 marzo 2020
«Più liquidità». È questo il mantra che si è ripetuto in queste settimane di crisi, in cui si è palesata ogni giorno di più la necessità per imprese e cittadini di poter accedere al credito per sostenere la fase più buia di questa emergenza legata all’epidemia di Covid-19. Siderweb ha voluto chiedere quali opportunità e risorse sono state messe in campo dal sistema bancario rivolgendo alcune domande a Marco Mandelli, Responsabile Corporate & Investment Banking di UBI Banca.
Il coronavirus sta avendo un impatto severo sul sistema economico nazionale, come tocca il sistema bancario?
Il sistema bancario affronta l’impatto dell’emergenza sanitaria con una solidità maggiore rispetto al 2007, quando è esplosa la crisi finanziaria globale, sia dal punto di vista della qualità del credito che dal punto di vista del capitale. Negli ultimi anni i principali operatori bancari italiani hanno fatto molti progressi verso il rafforzamento patrimoniale, rispettando pienamente i più stringenti requisiti richiesti dalle autorità. Inoltre, negli anni scorsi hanno sempre superato i diversi “stress test” che sono stati imposti dalla BCE per verificare la capacità di tenuta di fronte a rischi sistemici. Per quanto riguarda UBI Banca, il Cet1 è pari al 12,3 per cento e abbiamo un Npe Ratio del 7,8 per cento, con un valore pro forma del 6,9: valori che ci collocano all’apice del sistema bancario.
È possibile che si possa verificare una crisi di liquidità come nella crisi del 2008/2009?
Le banche centrali si stanno muovendo con gli strumenti che hanno a disposizione: tassi e liquidità. La portata degli investimenti stabiliti è senza precedenti, le misure adottate dal Governo e l’ampia liquidità fornita dall’eurosistema fanno sì che gli istituti di credito siano in condizione di sostenere l’economia reale in questa fase difficile e garantiscono alle banche tutta la liquidità necessaria per sostenere il credito a famiglie e imprese. Di certo quando la crisi sanitaria sarà superata, bisognerà riflettere sulla resilienza del sistema finanziario, ma anche sull’opportunità storica per rilanciare significato e scopo dell’Unione Europea: una maggiore solidità politica e di governance potrebbe, per esempio, dar vita a misure massicce come quelle decise dagli Stati Uniti, a mio parere esempio virtuoso da seguire.
Come gli istituti di credito possono stare vicini alle imprese?
Ogni banca sta facendo del suo meglio per sostenere in questa fase il sistema produttivo del Paese. UBI Banca si è attivata immediatamente con delle misure a sostegno delle aziende colpite dall’emergenza Covid - 19 rendendo operativo il sollecito dall’Associazione Bancaria Italiana rivolto al mondo del credito, volto a contrastare il rallentamento dell’economia e favorire le imprese nei rapporti con le banche in questa fase critica. Alle aziende clienti di UBI Banca è offerta infatti la possibilità di accedere alla moratoria sul pagamento delle rate dei finanziamenti con proroga dell’iniziativa nel caso in cui l’emergenza dovesse durare a lungo. A tale intervento la Banca, ha deciso di affiancare per le imprese clienti anche la possibilità di richiedere linee a breve termine temporanee o un finanziamento chirografario per liquidità con preammortamento fino a 6 mesi e durata massima 18 mesi in riferimento ad esigenze connesse alla gestione del circolante come, ad esempio, ritardi di pagamento da parte dei clienti dell’impresa dovuti alla situazione in atto. Interventi che, per decreto, riguardano le imprese micro, piccole e medie. Naturalmente su dimensioni di fatturato maggiore i casi saranno valutati singolarmente.
Diversi operatori sono preoccupati del possibile ritorno di un effetto domino di insoluti lungo la filiera, avete percepito segnali di rischio anche voi?
Al momento è prematuro dare delle valutazioni di questo tipo. Sicuramente c’è grande preoccupazione ma come UBI Banca abbiamo gli strumenti per sostenere le economie dei territori e siamo molto attenti a garantire fornitura di liquidità alle aziende che compongono le filiere produttive. Partiamo dal presupposto di individuare e valutare il singolo imprenditore non solo nella sua individualità e nella sua singola realtà societaria, ma anche nell’ambito della filiera economica in cui opera. Le soluzioni di credito che il nostro istituto continuerà ad adottare vanno dal sostegno del circolante, per supportare le esigenze di liquidità tramite linee di credito dedicate, al finanziamento degli investimenti, alla copertura dei rischi di fornitura e alla efficace gestione dei crediti.
Che valutazioni avete sulla filiera siderurgica?
Per il settore siderurgico e metallurgico molto dipenderà dalla capacità da parte del governo, ma soprattutto dell’Unione Europea, di varare dei grandi piani di investimento straordinari orientati verso quei settori che già prima della crisi sanitaria erano stati individuati come basilari per lo sviluppo futuro, soprattutto in chiave "green". La crisi economica che il settore siderurgico, come altri settori, sta per affrontare può rappresentare una grande opportunità per rilanciare il settore anche in un’ottica di sostenibilità. Il rispetto dei parametri ESG deve avere un peso via via crescente come elemento strategico di indirizzo delle politiche aziendali in una visione di lungo periodo assicurando adeguati ritorni economico-finanziari tipici dell’attività di impresa.
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