22 maggio 2019
RHO (Mi) - Integrazione, cooperazione, sostenibilità e varietà di soluzioni: sembrano essere queste le caratteristiche del trasporto dei prossimi anni. Ne sono un esempio i veicoli commerciali, per i quali l'elettrico - una delle fonti di alimentazione con maggiori margini di crescita - «non garantisce le potenze necessarie all’impiego in ambito lavorativo. Quindi è probabile che in futuro l’alimentazione tradizionale, o con combustibili alternativi, come il gas, affianchi l’elettrico». Lo ha detto Sergio Carpentiere, Chief Purchasing Officer di CNH Industrial, durante il convegno "The future of end-users: the sustainable mobility", che si è tenuto la scorsa settimana a Made in Steel.
Lo stesso vale per i trattori: Giovanni Esposito, direttore innovazione di Argo Tractors, ha dichiarato che, secondo le prove realizzate dalla propria impresa, al momento con le tecnologie disponibili «per far funzionare un trattore servirebbe una batteria da 6 metri cubi, una soluzione impraticabile». Ci sarebbero «interessanti prospettive per gli e-fuel, combustibili che derivano da biomasse e che potrebbero essere impiegati soprattutto in agricoltura, dove c’è la teorica possibilità per gli agricoltori di auto-produrre i combustibili».
Interviste di Daniela Affinita.
Elettrico, ma non solo. Il mondo dei trasporti, siano essi su ruota, commerciali, privati, o su ferrovia, si trova di fronte a sfide che richiedono risposte articolate. Alcuni Paesi hanno già optato per scelte radicali: «L’Olanda ha vietato la vendita di auto a combustione interna dopo il 2030. Gli outlook delle aziende di consulenza prevedono nei prossimi 20 anni una quota di mercato del 50% dell’elettrico e del 50% dell’alimentazione tradizionale» ha spiegato Gianpiero Mastinu, docente del Politecnico di Milano e segretario del Cluster lombardo della mobilità.
Un passaggio totale all’elettrico, però, aprirebbe problematiche geopolitiche: «Per produrre le batterie sono indispensabili nickel, litio e cobalto, materiali poco disponibili o, nel caso del cobalto, estratti in una sola nazionale, il Congo» ha sottolineato Carlo Mapelli, docente di metallurgia al Politecnico di Milano.
Infine, oltre al singolo mezzo, il futuro dei trasporti si determinerà a livello più ampio. «Da qui al 2050 in Ue il 50% della popolazione vivrà nelle cosiddette megacity - ha concluso Andrea Gibelli, presidente FNM -. È necessario costruire una vera e propria filiera della mobilità, nella quale ci sia una cooperazione tra città e tra regioni e che integri trasporto pubblico e privato, ruota e rotaia in una visione ampia che renda il sistema competitivo».
Redazione siderweb
9 maggio 2025
Edizione speciale del siderweb TG dedicata all'undicesima edizione di Made in Steel.
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