15 maggio 2020
Il presidente dell’Associazione Industriale Bresciana e di Feralpi Giuseppe Pasini lo aveva detto chiaramente nei giorni scorsi: «Alcune aziende stanno facendo in maniera autonoma test sierologici e tamponi» e adesso arrivano i dettagli.
«Sono sei le aziende bresciane coinvolte – spiega la stessa AIB – nella sperimentazione sanitaria recentemente avviata per il monitoraggio epidemiologico, con un totale di 3.000 dipendenti: si tratta di Feralpi, Streparava, F.A. Beretta, Brawo, Salumificio Volpi e Università degli Studi di Brescia. Le aziende sono state individuate secondo un criterio di presenza territoriale nella provincia di Brescia e con attenzione anche alla diversificazione settoriale».
L’iniziativa – coordinata dall’Università degli Studi di Brescia e dalla ASST Spedali Civili – è stata avviata lo scorso 4 maggio, durerà 6 mesi e rientra nell’ambito del progetto SCED-COV, che prevede l’elaborazione e l’applicazione di un protocollo di sorveglianza clinico-epidemiologica e diagnostica per la ripresa dell’attività lavorativa in sicurezza nel corso della pandemia da SARS-COV-2.
L’obiettivo, spiega AIB, «è quello di aumentare il livello di sicurezza all’interno delle fabbriche e delle aziende, grazie all’utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati, tra cui un’app che consente di mantenere un contatto diretto con il medico competente e fare in modo che le diagnosi siano più precoci e i focolai più circoscritti».
Tutte le informazioni, viene chiarito, «sono di carattere esclusivamente sanitario su sintomi e contatti a rischio, sono accessibili solo a personale sanitario e non entrano nel merito di altri ambiti della sfera privata».
Secondo Giuseppe Pasini, «lo spirito bresciano e la volontà di collaborazione tra le varie istituzioni hanno consentito di avviare una sperimentazione che potrà diventare un importante modello nella lotta al Covid-19, consentendo di migliorare la prevenzione dal virus all’interno degli ambienti di lavoro».
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