29 aprile 2020
Realismo e chiara visione d’insieme delle problematiche connesse alla ripartenza del settore produttivo e della filiera dell’acciaio in particolare. A partire da un tema che potrebbe diventare di stringente attualità quanto prima: «Se si porrà il problema di rimodulare il sistema delle fermate estive degli stabilimenti – ha detto Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom con delega alla siderurgia, nel corso del webinar ("La fase 2 dell’acciaio: tra fabbrica e mercato”) organizzato questa mattina da siderweb – vorrà dire che si sarà consolidata la ripresa e ovviamente noi ne terremo conto». Anche se, ha precisato, «non credo che quest’anno registreremo un rilancio importante, ma spero nel 2021».
Venturi ha poi detto che «tutti noi ci siamo trovati a fronteggiare un evento che è destinato a lasciare un segno significativo nella ricerca di nuovi modelli di sviluppo e gli accordi raggiunti con le imprese – anche attraverso il conflitto – hanno prodotto il miglior modo possibile di affrontare i problemi».
La situazione, in questa fase di ripartenza, secondo Venturi, «resta delicatissima e i casi di Germania e Francia lo dimostrano. Dobbiamo usare il massimo della cautela nella “Fase 2” e non possiamo rischiare un riavvio del contagio che ci obblighi a nuove chiusure che sarebbero drammatiche».
Sul fronte internazionale, secondo il segretario nazionale Fiom, «la crisi della domanda e dell’offerta è stata simmetrica, ma le reazioni sono state diverse e asimmetriche. Queste contraddizioni devono diventare l’occasione per un ripensamento del modello complessivo, perché l’Europa deve fare molto di più a difesa dell’acciaio. Protezione non è protezionismo – ha detto – e la normativa di salvaguardia si è rivelata del tutto insufficiente, mentre la revisione di luglio non potrà far fronte al vero “assalto” che si registra da parte dei Paesi extraeuropei».
In campo nazionale, invece, «la pandemia ci ha portati ad un nuovo modo di trattare tra imprese e parti sociali. Abbiamo dato prova di responsabilità e disponibilità, ora c’è necessità di mantenere questo reciproco riconoscimento del ruolo di rappresentanza, per tenere insieme le esigenze del mercato con quelle della stabilità sociale, puntando a premiare le produzioni virtuose».
Ed a questo proposito, per Gianni Venturi è «necessario pensare ad una flessibilità diversa dei cicli produttivi compresi quelli tra forno elettrico e ciclo integrale».
Quanto alle misure economiche di Europa e Italia, il segretario nazionale Fiom si è detto «fortemente critico sull’atteggiamento della prima, anche se ci sono stati dei passi in avanti importanti che spero siano accentuati il prossimo 6 maggio» (quando è atteso il pronunciamento della Commissione europea; ndr), mentre sul fronte interno, secondo Venturi il vero problema «non è tanto quello dei fondi che il governo nazionale ha messo a disposizione, quanto quello dei tempi legati alla burocrazia e che non sono certo in linea con le esigenze reali del mondo del lavoro».
8 novembre 2024
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