
Automotive: mercato fiacco in tutta Europa
A febbraio le immatricolazioni sono state di 1.066.794 unità, con un calo del 7,2% rispetto a febbraio 2019
18 marzo 2020
Secondo i dati diffusi oggi da Acea (European Automobile Manufacturers' Association) e rilanciati da Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito, a febbraio le immatricolazioni di auto sono state 1.066.794 unità, con un calo del 7,2% rispetto a febbraio 2019. Nei primi due mesi del 2020, i volumi immatricolati raggiungono 2.202.010 unità, con una variazione negativa del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
«La Germania – spiega Paolo Scudieri, presidente di Anfia – presenta la contrazione più severa (-10,8%), seguita dall’Italia (-8,8%) e dalla Spagna (-6%), mentre UK e Francia contengono la riduzione al 2,9% e al 2,7% rispettivamente. Nel complesso di questi cinque Paesi, continuano a diminuire le immatricolazioni di auto nuove diesel: -17% nel mese, con una quota del 31,6% sul totale (era il 35,4% a febbraio 2019) e -19% nel bimestre, con una quota del 30,5%, 4 punti in meno dello stesso periodo del 2019. Si assiste, invece, ad una buona performance del mercato delle vetture ad alimentazione alternativa, con quote di penetrazione che, a febbraio, raggiungono il 20,4% in Italia, il 17,5% nel Regno Unito, il 16,5% sia in Francia che Spagna e il 16,3% in Germania».
L’epidemia da Covid-19, dice ancora Scuderi, «rappresenta ormai un’emergenza per tutti i Paesi europei e sta già mettendo a dura prova la produzione (in molti hanno annunciato lo stop dei siti produttivi) e il mercato automotive (in Italia sono chiuse per emergenza tutte le concessionarie), anche se i contraccolpi maggiori sono attesi per i prossimi mesi».
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