22 ottobre 2024 Translated by Deepl
Un mercato dell’inox “spaccato” in due. Questo uno degli elementi che salta all’occhio nella presentazione del responsabile dell’Ufficio Studi siderweb Stefano Ferrari nel corso del webinar «Acciaio inossidabile sotto la lente».
A far segnare questa divisione nel mercato, in accordo con i dati mostrati da Ferrari, sono soprattutto i settori utilizzatori. Fra questi, edilizia, farmaceutica e alimentare risultano in decisa crescita rispetto al 2019; mentre chimica, elettrodomestici, automotive ed energia mostrano consumi in flessione.
Dal momento che il primo gruppo rappresenta il 48% della richiesta e il secondo il 47% dei consumi, «si può dedurre che anche le performance delle varie aziende della filiera dipenderanno dai settori che si è strutturati per servire. Se riduciamo il confronto ai primi sette mesi di quest’anno con lo stesso periodo del 2023, si nota che alimentare, edilizia e chimica sono in recupero, mentre a soffrire di più sono elettrodomestici e automotive rispettivamente, con un -8% e un -15%».
Sul fronte statistico relativo all’’import export, a spiccare è l’elevata tendenza all’incremento delle importazioni di rottame, che di fatto sta sostenendo i volumi in arrivo dove invece si vedono cali sensibili nelle importazioni sia di lunghi che di piani. «L’export italiano è in sostanziale tenuta, forse anche per un aumento della domanda interna europea, dovuta ai lunghi scioperi in Spagna e Finlandia. Fermi produttivi che hanno permesso ad altri operatori europei di beneficiare di una minor offerta di materiale sul mercato», ha spiegato il responsabile dell'Ufficio Studi.
Nella panoramica sull’andamento delle quotazioni, Ferrari ha mostrato come, dopo il picco del primo trimestre 2022, i prezzi siano crollati ai minimi nel luglio 2023. Da qui un leggero recupero, nell’ordine dei 500 euro tonnellata, fino all’avvio di questo quarto trimestre 2024, che invece ha dato il via ad una nuova fase di leggera flessione sia per la qualità 304 che 316.
I prezzi del nickel, un’ulteriore materia prima chiave per l’inossidabile, dovrebbero restare in equilibrio tra i 17 e i 20 mila euro la tonnellata anche per il 2025.
Infine, «le previsioni della worldstainless per la domanda vedono un +4% medio per l’anno in corso, grazie soprattutto ai piani, e un +3% per il 2023, anche se il dato vedrà un contributo più omogeneo delle varie tipologie di prodotto. Numeri però lontani dalla realtà europea, che chiuderà il 2024 con un -5% di domanda per poi salire ad un +2,2% nel 2025», ha concluso Ferrari.
Davide Lorenzini
14 febbraio 2025
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
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