4 marzo 2025 Translated by Deepl
«Vediamo più di una luce in fondo al tunnel». Con questa citazione potremmo riassumere l’intervento di Giuseppe Zolezzi (direttore commerciale di Duferco Travi e Profilati) durante il webinar MERCATO & DINTORNI dal titolo "Acciaio per l’edilizia: quali sviluppi nel breve e nel medio periodo" di questa mattina. Direttore che ha detto di interpretare con ottimismo i segnali di ripresa della domanda di questo inizio di anno, più positivi rispetto al sentiment generale degli operatori.
A livello di offerta, per quanto riguarda la produzione di acciai da costruzione, sono stati due i fattori che hanno contribuito a mettere sotto pressione i margini dell’acciaierie: energia e rottame. «Nei primi due mesi dell’anno abbiamo assistito a un ulteriore aumento del valore dell'energia, che già negli ultimi tre anni (dall’inizio della guerra in Ucraina, ndr) è cresciuto e si è attestato su valori molto elevati. Nonostante il meccanismo di formazione del prezzo sia al centro del dibattito sin dai primi picchi, non si è ancora intervenuti per modificarlo. Anche se siamo lontani dalle vette, in Italia abbiamo dei valori dell’energia elettrica eccessivamente alti e siamo uno dei Paesi che pagano di più l’elettricità. E questo incide sulla competitività», ha sottolineato Zolezzi.
Anche il rottame rappresenta una fonte d’apprensione per il comparto, a causa di quotazioni in costante crescita da inizio anno: «È il fattore che preoccupa di più gli operatori. Qui abbiamo una domanda superiore all’offerta e questo ha determinato gli aumenti. In questo contesto c’è anche un altro elemento che concorre ai rialzi e sono i flussi internazionali di questa materia prima. Un fattore strutturale con il quale tutta l’Europa deve fare i conti», ha continuato il direttore commerciale di Duferco TP. Unendo i puntini: «Guardando a monte, dove c’è un rottame che ha una domanda superiore all’offerta, e poi a valle, con prodotti caratterizzati da overcapacity produttiva e distributiva, il quadro è quello di una tempesta perfetta per la marginalità, tema fondamentale degli ultimi mesi e anni». Una soluzione per l’adeguamento dei livelli di produzione è uno strumento per adeguare domanda e offerta, ma «dobbiamo considerare che per un'acciaieria ogni fermata concorre a un aumento dei costi produttivi», ha aggiunto Zolezzi.
Sul lato dell’offerta, Giuseppe Zolezzi è ottimista: «Dal punto di vista del prodotto trave, la sensazione di inizio anno è che l’Italia confermerà le performance 2024, le migliori a livello europeo, con un consumo in crescita del 10%. Fondamentalmente il sentiment è più negativo di quanto dicano i numeri. Nelle costruzioni è interessante notare che l’andamento degli investimenti in costruzioni metalliche è stato vicino al +10%, simile a quello delle travi, e il loro peso all’interno delle infrastrutture è cresciuto dal 54% del 2019 al 60% del 2024. Inoltre, è prevista una stabilizzazione della Germania nel 2025, con una perdita stimata del 25% circa del proprio consumo di travi, seguita da una possibile crescita nel 2026. La situazione che si è creata in Europa negli ultimi tre anni è esattamente opposta a quella del decennio 2012-2022, nel quale erano i Paesi del Centro-Nord a trainare l’Unione, con un Sud che arrancava. Direi che questo quadro ci fa vedere più di una luce in fondo al tunnel», ha concluso Zolezzi.
Federico Fusca
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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