4 luglio 2023 Translated by Deepl
Il comparto dell’acciaio inossidabile sta vivendo oggi un momento complicato: dopo i forti incrementi di prezzo del 2021 e un primo semestre 2022 ancora positivo, è iniziata una fase discendente innescata da un vertiginoso calo della domanda. Calo che è continuato nella prima metà del 2023. Questa la sintesi offerta da Alessandro Bettuzzi, amministratore delegato di Oiki e coordinatore della Sezione Centri Servizio Inox di Assofermet, che ha partecipato oggi al webinar di siderweb “MERCATO & DINTORNI” dedicato al settore dell’inossidabile.
Settore che, negli ultimi anni, «ha subito sbalzi di prezzo senza precedenti», ha affermato Bettuzzi; sbalzi che in alcuni momenti hanno portato a «un blocco totale della domanda» e che «non sono sani per l’industria e per i clienti finali, che non sono riusciti a competere sui mercati internazionali con i loro manufatti».
I cali di prezzo degli ultimi mesi sono la conseguenza del calo della domanda, ma anche di un eccesso di stock, perché «vista la fase di euforia del 2022, la filiera ha incrementato le scorte in un momento in cui i prezzi erano estremamente alti, e questo incremento è stato accompagnato anche da ingenti arrivi di materiale dal Sud-est asiatico. Ciò, unito alla scarsa domanda verificatasi negli ultimi mesi, ha generato un calo drammatico del prezzo». Per Bettuzzi il settore «è abbastanza preparato a questi sbalzi, li abbiamo visti anche nel biennio 2006-2008. Tuttavia, oggi c’è molta sofferenza, perché da maggio a dicembre 2022 il prezzo del freddo è diminuito di circa 2.200 euro la tonnellata e nella prima parte del 2023 ha perso altri 700 euro. Questo sta avendo un impatto molto grave sulla distribuzione, alle prese con una domanda che ancora non sappiamo quando sarà in grado di sbloccarsi». Ciononostante, l’ad di Oiki ritiene che il peggio sia passato, che la corsa al ribasso sia ormai vicina al capolinea. «Troviamo ormai delle forti resistenze da parte della produzione – ha detto –. Penso che avremo ancora un luglio un po’ problematico, mentre con l’arrivo di settembre la speranza è che la domanda sia apparente sia reale si apra e che si registri un lento riequilibrio tra domanda e offerta, anche per effetto dei rallentamenti produttivi» e di prezzi del rottame che non dovrebbero avere ulteriori spazi di discesa.
Sul tema della sostenibilità, Bettuzzi ha sottolineato che «tutte le aziende rivolgono una sempre maggiore attenzione al concetto in senso ampio» e che «Oiki lavora da diversi anni sulla sostenibilità con impegno sempre crescente». Un impegno che sarà coronato a breve dall’ottenimento della certificazione carbon footprint. «Come Oiki abbiamo poi ottenuto risultati eccellenti per quanto riguarda la politica di remunerazione etica, le coperture sanitarie per i nostri collaboratori, gli incentivi per la salute e il benessere, la sicurezza sul lavoro, la flessibilità lavorativa; tutti aspetti che come azienda teniamo in forte considerazione» ha rimarcato.
Stefano Gennari
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