6 giugno 2023 Translated by Deepl
È un mercato che sorride nel 2023 quello della ghisa secondo l’ospite di MERCATO & DINTORNI Cinzia Vezzosi, vicepresidente di Euric e di Assofermet.
«Gli scambi di ghisa sul mercato nei primi tre mesi dell’anno sono stati abbastanza buoni – ha spiegato Vezzosi -. Questo sia per la ghisa destinata alle fonderie che alle acciaierie. Come era atteso, ora siamo in una fase di discesa, che però è più “dolce” rispetto a quanto sta facendo il rottame. Questo è giustificato dal fatto che anche nel momento di crescita dei prezzi la ghisa ha avuto movimenti più contenuti».
Una fase di rallentamento su cui, per la vicepresidente di Assofermet, incide anche un livello di magazzini dei clienti piuttosto alto. Nei mesi scorsi, infatti, l’apprensione di poter restare senza materiale aveva convinto ad acquisti superiori ai bisogni. Acquisti avvenuti anche a livelli di quotazione piuttosto alti e che quindi necessiteranno di un po’ di tempo per essere ammortizzati e smaltiti. «Anche perché quando il prezzo è in discesa, se si sbaglia il "timing" di acquisto si rischia di farsi male» ha ribadito Vezzosi, specificando però di ritenere i prezzi non lontani dal punto di minimo.
Particolarmente interessante la posizione di Vezzosi sul CBAM. «Come è noto, la ghisa rientra tra i codici del CBAM – ha spiegato la vicepresidente di Assofermet -. Credo che il nuovo provvedimento rappresenti un cambio di approccio; stiamo cercando di capire come verrà trattato dagli operatori che esportano in Europa. Inoltre, credo che il CBAM andrà a impattare su tutti i sistemi aziendali e da qui nasce una preoccupazione condivisa. Personalmente, ritengo che, una volta che il sistema sarà a regime, nelle aziende si dovrà arrivare a implementare una contabilità dedicata al CBAM. Non siamo in presenza di una sola formalità burocratica come, ad esempio, il pagamento del dazio per il superamento di un contingente della Salvaguardia, ma a qualcosa di più complesso. Si va verso un sistema paragonabile allo scambio di quote ETS, per questo credo che avrà bisogno di un sistema contabile dedicato».
Perché il CBAM funzioni, però, per Vezzosi l’obiettivo dovrà essere quello di una piena tutela dell’intera filiera e quindi anche della sua applicazione ai prodotti a valle. Il rischio altrimenti è di avere un prodotto "monco", con frigoriferi o elettrodomestici che entrano in Ue in un regime di concorrenza sleale rispetto alle stesse produzioni made in Eu.
Davide Lorenzini
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L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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