1 febbraio 2022 Translated by Deepl
Un viaggio tra materie prime e domanda. Questi i temi principali toccati da Emanuele Norsa, editor di Kallanish e collaboratore siderweb, nella sua presentazione durante il webinar «Mercato & Dintorni».
«Il minerale ferroso – ha detto Norsa – dopo la caduta nel secondo semestre del 2021 è stato testimone di un deciso rimbalzo, che ha portato i prezzi attorno ai 140 dollari la tonnellata, un valore nettamente più elevato rispetto alla media pre-pandemia». Il rottame, invece, «ha avuto un’evoluzione diversa, rimanendo volatile ma vicino ai livelli massimi raggiunti lo scorso maggio». Ciò ha avuto un impatto anche sui margini dei produttori di acciaio. «Se confrontiamo le quotazioni del minerale ferroso e dei coils a caldo in Cina – ha proseguito Norsa -, possiamo notare che il prezzo dei coils nel quarto trimestre del 2021 era 6,9 volte superiore a quello del minerale ferroso, mentre un anno prima il moltiplicatore era 4,2».
Per i produttori da forno elettrico, invece, la situazione è diversa: «il rapporto tra prezzo del rottame e prezzo del tondo in Turchia nel quarto trimestre 2021 era 1,5, mentre l’anno precedente era 1,4» e ciò dimostra che nell’ultimo periodo le imprese più dipendenti da rottame hanno fatto più fatica di quelle che impiegano il minerale come materia prima. Le seconde, infatti, hanno ottenuto un margine maggiore rispetto alle prime e, in prospettiva, potrebbero vivere una situazione migliore. «Il mercato del rottame sta andando incontro a forti cambiamenti: ci sarà sempre più domanda, con la Cina che sta entrando prepotentemente nel comparto» e ciò potrebbe condizionare le performance dei produttori da forno elettrico nei prossimi mesi.
Per finire, Norsa ha dedicato un flash alle prospettive della domanda. In Cina, nel 2021, la richiesta è scesa di circa il 5% rispetto al 2020, mentre nel 2022 l’Outlook di Kallanish prevede un -3,4% per la domanda apparente e un -1,3% per la domanda reale. «Per la Cina rimangono alcune questioni aperte: quale sarà l’impatto della crisi immobiliare? E del Covid? Rimarranno le limitazioni all’export nonostante la diminuzione della domanda interna?» Le risposte a queste tre domande, per Norsa, saranno cruciali per la siderurgia «Made in China» nel 2022. Per l’Europa, invece, le prospettive sono positive e la richiesta sarà in crescita, con il settore dei piani che dovrebbe performare comparativamente meglio rispetto a quello dei lunghi.
14 ottobre 2024
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