Scopri
Siderweb
Prova Gratuita 
I nostri video

L’Italia si rafforza negli acciai speciali lunghi. Metalmeccanica debole

Le analisi di Gianfranco Tosini (Ufficio Studi siderweb) ed Ezio Civitareale (Federmeccanica) per "Focus Specialties"

Translated by Deepl

Nel panorama dell’acciaio italiano, il comparto degli acciai speciali rappresenta un’area in continua trasformazione, che pur risentendo delle dinamiche globali, mostra una traiettoria autonoma legata alla crescente domanda di materiali ad alte prestazioni. È quanto emerge dall’analisi di Gianfranco Tosini, dell’Ufficio Studi siderweb, presentata durante il webinar "Focus specialties" di siderweb dal titolo “Acciai speciali lunghi verso il secondo semestre”.

Negli ultimi quindici anni, la produzione italiana di acciai speciali ha subito una contrazione del 15%, guidata principalmente dal forte calo degli acciai speciali non legati (-53%). Tuttavia, questo calo è stato meno marcato rispetto a quelli degli acciai al carbonio (-25%) e degli inossidabili (-18%).

La quota degli acciai speciali sul totale della produzione di acciaio è cresciuta dal 22,5% nel 2010 al 24,6% nel 2024, raggiungendo un picco del 25,3% nel 2021. Una crescita legata alla sempre maggiore richiesta di materiali ad alte prestazioni in settori strategici come automotive, meccanica strumentale, aerospaziale, energia e biomedicale.

Nel panorama degli acciai speciali, i prodotti lunghi rappresentano oggi il 77% della produzione, in crescita rispetto al 66% del 2010. All’interno di questa categoria, la vergella ha mostrato un’espansione, mentre la quota di barre e profilati è calata: rappresentano oggi il 65% dei lunghi (erano il 71% nel 2010).

Particolarmente significativo è stato il riequilibrio tra produzione e consumo. Fino al 2022, l’Italia era strutturalmente deficitaria di vergella, ma oggi la produzione nazionale riesce a coprire il fabbisogno interno, permettendo un saldo commerciale positivo. Per barre e profilati, il rapporto è stato più stabile nel tempo, ma si è registrato un notevole incremento dell’export negli ultimi due anni.

Il commercio estero conferma il rafforzamento del posizionamento italiano: per la vergella, le importazioni sono scese da 530.000 tonnellate nel 2017 a 264.000 nel 2024, mentre le esportazioni hanno raggiunto il massimo di 320.000 tonnellate. L’Italia esporta vergella soprattutto in Germania, Cechia, Polonia, Turchia, mentre importa prevalentemente da Germania (45%), Austria, Svizzera, Spagna e Polonia. Per barre e profilati, l’Italia è storicamente esportatrice netta, con un aumento del 76% delle esportazioni dal 2010 al 2024. Le principali destinazioni sono Germania, Spagna, Francia, Austria e Turchia, mentre le importazioni arrivano soprattutto da Cina (25%), Germania, India e Cechia.

Nel contesto mondiale, l’Italia è il quarto esportatore di vergella in acciai speciali, dopo Cina, Giappone e Germania. Mentre i principali competitor negli ultimi anni hanno visto cali drastici nei volumi esportati, l’Italia ha mantenuto stabili le proprie esportazioni annue (poco meno di 330mila tonnellate sia nel 2018 sia nel 2023).
Per barre e profilati, l’Italia è terza al mondo dopo la Germania e la Cina, avendo superato Russia e Giappone tra il 2018 e il 2024. Le esportazioni cinesi sono calate fortemente: da quasi 9 milioni di tonnellate nel 2018 a 2,6 milioni di tonnellate nel 2023.

I principali consumatori di acciai speciali lunghi in Italia sono: meccanica strumentale (40%); automotive (28%); prodotti in metallo (12%); oil & gas (10%); power generation (8%); altri mezzi di trasporto (2%). Tre di questi comparti – automotive, oil & gas e power generation – hanno registrato nel 2024 una produzione inferiore ai livelli del 2015, rappresentando un freno alla domanda complessiva. Il primo trimestre del 2025 ha mostrato ulteriori cali in tutti i settori, con un leggero rimbalzo nell’automotive, dovuto però, ha sottolineato Tosini, al «riassortimento delle scorte».

Secondo Tosini, una vera ripresa della richiesta potrà arrivare non prima del 2026. Il secondo semestre del 2025 potrebbe vedere un modesto recupero, ma sarà legato più a dinamiche di magazzino che a un aumento della domanda reale. A pesare, alcune incognite: le guerre in corso (Russia-Ucraina e Israele-Palestina) e i dazi minacciati dall’amministrazione Trump che «hanno messo in discussione l'assetto dell'economia mondiale».

Ezio Civitareale, direttore del Centro Studi di Federmeccanica, ha delineato un quadro dettagliato dello stato attuale e delle prospettive del settore metalmeccanico italiano, alla luce dell’ultima indagine congiunturale della federazione.

I dati del primo trimestre 2025 offrono un segno positivo, anche se debole, per la produzione industriale. Un segnale importante, sottolinea Civitareale, perché interviene dopo due anni consecutivi di rallentamento, ma che non modifica il profilo tendenziale del settore, che resta pesantemente negativo.

L'indice della produzione metalmeccanica si attesta tuttavia a 92,3, il livello più basso dal 2016, distante dai valori sopra quota 100 registrati nel 2021. Il comparto rimane quindi in un fondo ciclico, e il recente rimbalzo appare ancora prevalentemente congiunturale.

A livello europeo, l’andamento del settore segue le traiettorie di Germania e Italia, le due economie metalmeccaniche più significative. In entrambi i Paesi, ci si attende un primo trimestre 2025 positivo. Diverso il quadro per Francia e Spagna, con quest’ultima caratterizzata da una maggiore volatilità a causa della minor dimensione del comparto.

Sotto il profilo della produzione industriale del comparto metalmeccanico, i numeri del 2024 confermano le difficoltà: metallurgia: -2,7%; prodotti in metallo -4,2%; macchine e apparecchi meccanici -5,5%; autoveicoli e rimorchi -21,8%; in controtendenza gli altri mezzi di trasporto (+9,4%), che però hanno un peso marginale sui consumi. Nel complesso, il settore metalmeccanico ha registrato un calo del -4,7%.

Per quanto riguarda il primo trimestre 2025, l’indagine congiunturale mostra un miglioramento in numerosi comparti rispetto al quarto trimestre 2024, tra cui metallurgia, prodotti in metallo, macchine e apparecchi elettrici, macchine e apparecchi meccanici e autoveicoli e rimorchi.

Quanto all’interscambio commerciale, c’è stata nel 2024 una contrazione sia per l’export (-0,4%) sia per l’import (-3,9%). In numeri assoluti, l’export è ammontato a 276,9 miliardi di euro, l’import a 227,5 miliardi di euro.
Dal 2022 al 2024 si è assistito a una progressiva riduzione dei volumi commerciali, con le esportazioni che hanno perso slancio dopo gli incrementi a doppia cifra del 2022, segnando nei trimestri del 2024 variazioni negative comprese tra -2,3% e -4,6%. Nonostante ciò, il primo trimestre 2025 sembra segnare un’inversione di tendenza.

Il 50% dell’export metalmeccanico italiano è diretto verso i Paesi dell’Ue-27. I primi sette mercati di destinazione si trovano in Europa, ma gli Stati Uniti sono la seconda destinazione del settore dopo la Germania. Il 2024 ha però mostrato segnali negativi da questi mercati chiave, con un calo del 10,4% per i volumi verso la Germania e dell’11,4% per quelli verso gli Stati Uniti. Bene la Spagna con un +1,6%.

Sul fronte degli ordini, Civitareale ha spiegato che il portafoglio mostra lievi miglioramenti, ma resta in territorio negativo. I giudizi delle imprese sono ancora prevalentemente pessimistici, riflettendo un sentiment cauto. Le attese produttive per il secondo trimestre 2025 sono positive, sia sul fronte interno che estero, anche se il tema dei dazi Usa, emerso il 2 aprile e quindi non pienamente intercettato dall’ultima indagine, potrebbe avere un impatto sulle performance future.
Intanto, si registra un incipiente deterioramento nel mercato del lavoro: i dati sulla cassa integrazione destano preoccupazione per i mesi a venire, con un possibile indebolimento delle prospettive occupazionali.

Infine, Civitareale ha richiamato l’attenzione sui principali rischi percepiti dalle imprese. Una rilevazione condotta nel settembre 2024 mostra come le principali fonti di preoccupazione siano il costo e la disponibilità di materie prime ed energia, le incertezze macroeconomiche e la crescente difficoltà nel reperire forza lavoro qualificata. Questo ultimo punto è particolarmente critico: la quota di imprese che denuncia difficoltà nel trovare personale adeguato si aggira intorno al 70%, un dato in aumento rispetto al periodo pre-Covid. Le competenze più ricercate sono quelle tecniche di base, quelle tecnologiche avanzate (soprattutto digitali) e, benché in calo, le competenze trasversali.


27 maggio 2025

Acciai speciali lunghi in ripresa

Bajetti (Acciaierie Venete): «I segnali positivi di questi primi mesi dovrebbero rafforzarsi nel secondo semestre»

di Sarah Falsone

21 maggio 2025

Cogne Acciai Speciali: qualità per compensare mancanza volumi

Il Sales Director Vuillermin: puntiamo sulle leghe speciali, per il settore aeronautico in primis

di Redazione siderweb

19 maggio 2025

Liberty Steel: salta il piano per la divisione Speciality

Nessun accordo con i creditori nei tempi richiesti. In bilico il destino di 1.500 lavoratori

di Stefano Gennari

29 aprile 2025

Acciai speciali lunghi: cresce il gap con la Cina

Prezzi asiatici sempre più competitivi

di Stefano Ferrari

20 marzo 2025

Rodacciai apre due nuovi stabilimenti

La multinazionale dell’acciaio punta su specializzazione e tecnologia e amplia la gamma prodotti

di Sarah Falsone
Altre News

Lascia un Commento


ARTICOLI SIMILI

27 maggio 2025

Acciai speciali lunghi in ripresa

Bajetti (Acciaierie Venete): «I segnali positivi di questi primi mesi dovrebbero rafforzarsi nel secondo semestre»

di Sarah Falsone

21 maggio 2025

Cogne Acciai Speciali: qualità per compensare mancanza volumi

Il Sales Director Vuillermin: puntiamo sulle leghe speciali, per il settore aeronautico in primis

di Redazione siderweb

19 maggio 2025

Liberty Steel: salta il piano per la divisione Speciality

Nessun accordo con i creditori nei tempi richiesti. In bilico il destino di 1.500 lavoratori

di Stefano Gennari

29 aprile 2025

Acciai speciali lunghi: cresce il gap con la Cina

Prezzi asiatici sempre più competitivi

di Stefano Ferrari

20 marzo 2025

Rodacciai apre due nuovi stabilimenti

La multinazionale dell’acciaio punta su specializzazione e tecnologia e amplia la gamma prodotti

di Sarah Falsone
Altre News

MERCATI

SPECIALI

Speciali

The Beauty of Steel - Speciale Made in Steel 2025

Tutto ciò che c’è da sapere per arrivare preparati all’undicesima edizione dell’evento internazionale dedicato alla filiera siderurgica

Altri Speciali

FOCUS SPECIALTIES | Acciai speciali lunghi verso il secondo semestre: bilancio e prospettive

I nostri video

Un quadro internazionale sempre più complesso e difficile da decifrare. Una sensazione di incertezza che continua ad ...