18 gennaio 2022 Translated by Deepl
Le prospettive sono buone. Ma non mancano gli elementi di rischio. Questo, in breve, il 2022 dal punto di vista macroeconomico e siderurgico. Lo ha spiegato Stefano Ferrari (responsabile dell’Ufficio Studi siderweb) durante la prima edizione del webinar «Mercato & Dintorni» di quest’anno.
Secondo Ferrari la pandemia ha portato ad un netto incremento della volatilità del PIL globale, che per undici trimestri (a partire dal primo trimestre 2020 sino al terzo trimestre 2022) si è mosso con violenza nettamente superiore alla media storica dei sette anni precedenti. Ma questa volatilità sembra essere destinata a rientrare «a fine 2022, prima di un 2023 che si muoverà su valori più “normali”».
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’OCSE si aspetta un aumento del PIL del 4,6% rispetto al livello del 2021, un decimo di punto in più rispetto al risultato globale e mezzo punto in più rispetto all’aumento del prodotto interno lordo tedesco. Nel 2023, invece, la crescita sarà del 2,6%, un risultato leggermente superiore sia a quello dell’area euro (+2,5%) sia a quello della Germania (+2,4%).
Passando al settore dell’acciaio, quest’anno si verificherà un incremento sia della produzione sia dei consumi rispetto all’anno appena terminato. Per l’output, il MEPS crede che avverrà un miglioramento dell’attività nonostante un rallentamento di oltre il 3% della Cina, mentre in Europa si salirà ancora ma fermandosi al di sotto del livello del 2017, il massimo dell’ultimo decennio. Per il consumo apparente di acciaio, nel mondo la crescita nel 2021 sarà del 2,2% (Cina -1%), mentre in Europa si viaggerà al di sopra del 4%, con una domanda apparente che toccherà i 153 milioni di tonnellate, un milione di tonnellate in più rispetto al livello del 2018.
Passando in rassegna i settori utilizzatori, Ferrari ha poi sottolineato che in Europa le costruzioni vivranno un anno positivo (+3,6% rispetto al 2021), così come l’automotive (che però rimarrà sotto i livelli del 2018), mentre nel comparto energetico si verificherà un’accelerazione dei consumi da fonti solari.
«Nel complesso sia a livello macro sia a livello siderurgico il 2022 si preannuncia un anno molto promettente – ha concluso Ferrari -, in continuità con quanto visto nel 2021. Rimangono però alcuni fattori di rischio, che vanno attentamente monitorati: l’evoluzione pandemica, le interruzioni della supply chain, il caro-energia e l’inflazione, elementi che, se non controllati, potranno rallentare il recupero in corso in tutto il mondo».
21 marzo 2025
Nuova edizione del siderweb TG. Credits video: archivio siderweb; World Steel Association; European Commission.
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