31 dicembre 2021 Translated by Deepl
Dopo un 2021 che Federico Mazzolari, presidente dell’Associazione Italiana di Metallurgia (AIM), definisce di «ripresa», le prospettive per il 2022 fanno pensare alla possibilità di un’ulteriore crescita «del 4-5%». Ma, questa è la sintesi del
pensiero che Mazzolari ha condiviso con siderweb, sarà necessario che si mettano in campo iniziative finalizzate ad un «efficientamento strutturale e amministrativo» e utile potrebbe rivelarsi anche una maggiore integrazione di filiera, anche se «non sembra di prossima realizzazione».
Presidente Mazzolari, se dovesse sintetizzare il 2021 in una parola quale utilizzerebbe?
“Ripresa”. La ripresa c’è e speriamo che l’inflazione ed i rincari energetici e delle materie prime non la frenino, sempre che non
intervengano fatti straordinari da Covid. Partendo da un forte handicap, la situazione italiana del 2020 si è presentata con riduzioni dell’attività economica di circa il 10%, e questo risultato lo si deve combinare al 2019 già deludente; si può dire, che il biennio 2019-2020 è stato per l’Italia il peggiore tra i paesi europei. Di positivo c’è che abbiamo i tanti denari del PNRR che dovrebbero costituire uno stimolo alle attività industriali e di conseguenza all’economia. Anche per AIM, la nostra associazione,
dopo la crisi del 2020 del tutto imprevedibile, abbiamo ripreso l’attività principalmente in remoto tramite FaReTra (Fair Remote
Training) e con più eventi in presenza, tra i quali due di rilievo internazionale – ECCC European Continuous Casting Conference
più volte rimandata e poi realizzata a Bari il 20-22 ottobre e la conferenza Raw Materials and Recycling di Bergamo l’1 e 2 dicembre, entrambe sostenute da una buona presenza.
Cosa si aspetta per il 2022?
Il 2022 come dicevo può essere messo a rischio dalla forte spinta inflattiva, anche se negli ultimi giorni vi sono segnali che fanno pensare che il peggio potrebbe essere alle spalle (vedasi prezzo del petrolio/gas -10/15%). Il buon abbrivio ci spinge verso un atteggiamento positivo che potrebbe portare anche il 2022 verso una crescita del 4-5%.
Quali sono le sfide da vincere per mantenere anche per il 2023 i tassi di crescita di quest’anno?
L’Italia necessita di un efficientamento strutturale e amministrativo a partire dalla pubblica amministrazione.
In un’economia globalizzata i paesi poco produttivi perdono posizioni rispetto ai paesi più efficienti. Purtroppo, gli ultimi
20 anni hanno denotato il progressivo distacco dei risultati economici dell’Italia rispetto agli altri paesi europei. Inoltre, in una visione di prospettiva dobbiamo investire su scuola e università.
Ritiene che definire meglio il concetto di filiera e lavorare, tutti, per raggiungere una coesione maggiore potrebbe contribuire alla crescita complessiva del settore?
Per quanto riguarda la siderurgia, la filiera produttiva è composta da aziende di alta efficienza ma è poco integrata. Da noi l’acciaio è prodotto tramite rottame e forno elettrico in una percentuale elevatissima (oltre 80%). Nessun produttore di
rottame è integrato col sistema a monte (generazione e/o raccolta di rottame) e siamo fortemente condizionati dalla necessità di acquisti dall’estero per circa il 25% della necessità nazionale. Esiste invece una parziale integrazione verso l’utilizzatore costituita da reparti di prelavorazione del prodotto integrati all’acciaieria. Le acciaierie italiane, grazie alla lungimiranza della classe imprenditoriale molto rivolta all’investimento nelle strutture produttive, si collocano ai più alti livelli di qualità
e produttività. Una filiera produttiva più integrata potrebbe giovare alla crescita anche se non sembra di prossima realizzazione.
È in corso invece una importante attività, anche di ricerca e sviluppo, rivolta al riciclo e riutilizzo dei sottoprodotti
della produzione in una visione integrata e mirante alla circolarità; l’esempio più importante in termini di masse riutilizzate è rappresentato dalle scorie nere e bianche, dalle polveri dei fumi, dai refrattari. Questi sono stati i temi principali
trattati anche nella recente conferenza di Bergamo.
N.B. Intervista realizzata per lo Speciale 2021 chiuso in redazione il 12/12/2021
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