7 ottobre 2021 Translated by Deepl
«Oltre che per fare il punto della situazione, valutare quanto accaduto nel 2020 e nel 2021 e tracciare il percorso per l’anno prossimo – è stato l’incipit di Giuseppe Pasini nella conferenza stampa organizzata oggi dal Gruppo Feralpi – colgo questa occasione per esternare la soddisfazione offerta da Made in Steel per tornare alla sana consuetudine di incontrarci di persona, cosa che ci è mancata molto in questo periodo».
La produzione del gruppo, «nel 2021 ha fatto registrare aumenti non solo rispetto all’anno scorso, ma cosa più importante anche nei confronti del 2019 e questo anche grazie alle iniziative messe in campo dal governo».
I dettagli di questi incrementi li ha offerti Vincenzo Maragliano, Cfo del gruppo: «I ricavi, nei primi sei mesi dell’anno, sono cresciuti del 56,9% ed hanno fatto registrare miglioramenti in tutti i business ed in tutte le aree geografiche, mentre la produzione di acciaio è cresciuta del 7%
In particolare, ha detto Maragliano, «rispetto al 2019 Presider è in aumento del 27,4%, Presder Armatures del 31,1%, Unifer del 22,4%, Calvisano del 22,1 e Caleotto del 49,6%».
Giuseppe Pasini ha poi spiegato che, «il nostro programma di Carbon neutrality, che punta a raggiungere l’utilizzo di un mix energetico di minore impatto, si pone un obiettivo a cinque anni, con un investimento di circa 100 milioni di euro, per poterci dotare di una capacità di circa il 20% del consumo da energie rinnovabili, con un risparmio di circa 85mila tonnellate di CO2». Ma non solo.
Perché «da oggi al 2026 – ha proseguito il presidente del Gruppo Feralpi – prevediamo di investire 300 milioni, 150 in Italia e altrettanti in Germania, in innovazione impiantistica, digitalizzazione, valorizzazione delle competenze interne, con giovani ingegneri a cui offrire un percorso di crescita e che si innamorano della siderurgia. Perché noi vogliamo diventare la Ferrari della siderurgia».
A proposito del mercato, Pasini ha spiegato che «vive un momento favorevole, che ci ha permesso di ribaltare a valle gli aumenti del prezzo del rottame, ma davanti ci sono delle nuvole, rappresentate dagli enormi rincari di energia elettrica e gas che, per un Paese come l’Italia che dipende molto dall’estero, rappresenta un grave problema».
Che, peraltro, ha ricordato il presidente del Gruppo Feralpi, «non è solo italiano e anche in Germania stiamo pagando lo scotto di una situazione che si sta aggravando, tanto che saremo costretti a fermare gli impianti in momenti particolari (cosa che peraltro stiamo già facendo), ma non è certo questa la soluzione».
La quale, ha scandito Pasini, deve essere trovata a livello Europeo, perché non basta che si fissino gli obiettivi di riduzione delle emissioni, scaricando poi sui singoli Paesi le strategie da adottare quando, ad esempio, la produzione di acciaio della Germania si basa all’80% sull’uso del carbone, che per la Polonia arriva addirittura all’80%».
Un passaggio, poi, Giuseppe Pasini lo ha dedicato alla Borsa: «Alla quale noi guardiamo certamente con grande curiosità e la vediamo come una possibilità per poter crescere, ma la quotazione necessita di un processo preparatorio importante e non facile, soprattutto per aziende che operano in un mercato fortemente ciclico come il nostro».
14 ottobre 2024
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