25 maggio 2021
«Prevedibilità e stabilità, che in passato erano le caratteristiche dell’automotive, oggi non lo sono più. Basti pensare al ritmo dei progressi che si stanno registrando nel campo dell’elettrificazione. Un ritmo segnato da evidenti carenze tra desideri e realtà. Si vorrebbero solo nuove immatricolazioni ad impatto zero nel 2025, ma difficilmente si potrà realizzare con una situazione infrastrutturale fortemente deficitaria».
Marco Rollero, vicepresidente del Gruppo Componenti di Anfia, nel corso del webinar “Metamorfosi d’acciaio”, organizzato oggi da siderweb, ha ripercorso anche il drammatico 2020, «che ha provocato una caduta spaventosa per il settore, con cali fino al 70%» e la successiva, lenta e faticosa, ripartenza «iniziata nel quarto trimestre dell’anno scorso e che si sta confermando ora, ma è bene ricordare che, ammesso che in un anno si recuperi a livello percentuale quanto perso in precedenza, il saldo non potrà mai essere pari a zero, dal momento che le variazioni hanno riferimenti annuali, e pertanto ci vorranno almeno due anni per recuperare del tutto».
Rollero, peraltro, ha voluto spendere qualche parola sul “caro acciaio”: «L’aumento dei prezzi – ha detto – secondo me è quasi al termine, visto che nel 2020 c’è stato un incremento anomalo del consumo di prodotti piani, a fronte di una diminuzione dell’offerta. Ora che questa'ultima sta riaumentando, ritengo che i prezzi potrebbero scendere nel quarto trimestre di quest’anno. Anche se le acciaierie proveranno a opporre resistenza».
Anche perché, ha rivelato il vicepresidente del Gruppo Componenti di Anfia, le aziende del settore «sono sempre impegnate nella ricerca delle migliori condizioni di acquisto di materie prime e, mentre oggi le produzioni di veicoli sono rallentate dalla carenza di chip, si stanno facendo scorte di acciaio che verranno utilizzate solo quando tutto tornerà a regime».
E sempre a proposito di acciaio, Marco Rollero ha spiegato che «dobbiamo fare auto sempre più leggere e questo influirà sulle esigenze dei costruttori. L’uso di acciaio, insomma, crescerà ancora nella filiera (visto che l’obiettivo dei 100 milioni di auto prodotte non potrà essere centrato quest’anno, ma sarà raggiunto presto) ma lo farà con numeri proporzionalmente inferiori rispetto al passato».
Secondo Rollero, peraltro, «il PNRR ha trascurato l’automotive», con il mancato rinnovo di alcune forme di incentivo all’acquisto: «Lo stimolo della domanda deve essere strutturale e non episodico – ha detto il vicepresidente del Gruppo Componenti di Anfia –. Gli incentivi dovrebbero essere magari ridotti nel valore economico, ma mantenuti nel tempo».
Un altro aspetto non trascurabile affrontato da Marco Rollero è stato quello delle implicazioni legate alla transizione verso l’elettrico, che «sarà difficile, anche sotto il profilo sociale», tanto che, per affrontare i problemi occupazionali che si potrebbero determinare «si dovrebbe ragionare della realizzazione di mega factories per la componentistica che, oltre a renderci indipendenti dall’estero, garantirebbero occupazione. Un tipico esempio potrebbe essere quello delle batterie».
Marco Torricelli
11 novembre 2024
Ogni settimana l'analisi di domanda, offerta e prezzo dell'acciaio sulla piazza commerciale italiana.
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