9 marzo 2021
Una necessità. Un bisogno paragonabile a quello basilare per un’impresa di fare business. Questo è quello che la sostenibilità sta diventando sempre più per le aziende che storicamente la pongono al centro della propria attività.
Questo è stato il fil rouge che ha unito gli interventi di Carolina de Miranda, Sustainability Manager di ORI Martin, ed Edoardo Vernazza, CEO di San Colombano Costruzioni, intervenuti nel webinar di siderweb «Sostenibilità: gli strumenti che la misurano e i modi per comunicarla».
«ORI Martin sorge da sempre nelle vicinanze di un quartiere residenziale di Brescia. Questo ci ha spinto ad essere all’avanguardia sul fronte della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente – ha detto De Miranda, intervistata da Francesca Morandi, Content Manager di siderweb -. Con il tempo, però, è emersa in maniera prepotente la necessità di mettere quel che si faceva nero su bianco, fino ad arrivare al primo bilancio di sostenibilità che abbiamo pubblicato lo scorso anno».
Bilancio che però non è stato visto come un solo strumento di comunicazione esterna, ma anche come un modo per coinvolgere e far sentire partecipi anche i dipendenti delle scelte fatte dall’azienda in termini di sostenibilità, raccogliendo al contempo dei suggerimenti per migliorarne l’efficacia.
«Il bilancio di sostenibilità rappresenta solo il primo passo di un percorso di integrazione delle scelte di sostenibilità nella strategia a lungo respiro dell’azienda; un’esigenza che sarà sempre più necessaria anche sulla base delle richieste dei clienti stessi» ha aggunto la Sustainability Manager.
In particolare nella filiera dell’automotive, il consumatore finale non vuole saper più solo quali sono le emissioni del veicolo, ma anche quanto è “costato” in termini di impatto ambientale produrre quel veicolo. Ecco che lungo la filiera viene chiesto a tutti i livelli di certificare il proprio impatto ambientale. «Per questo non bisogna limitarsi a certificare quanto si è fatto ma a cercare di migliorarsi sempre di più. Nel nostro caso siamo riusciti a portare il riutilizzo dell’acqua nelle lavorazioni al 97%, oltre che a ridurre le dispersioni di polveri, l’impatto acustico e le emissioni di CO2. Per non parlare del nostro fiore all’occhiello che è il progetto I-Recovery per il recupero del calore di cui si è ampiamente parlato in passato» ha concluso de Miranda.
Un elemento cruciale è anche il rapporto con gli stakeholder, sia che si tratti di dipendenti, clienti e fornitori, ma soprattutto con la comunità di cui si fa parte che si sostiene anche dal punto vista non solo ambientale ma anche culturale.
Fuori dalla filiera siderurgica è invece Edoardo Vernazza, che con la sua San Colombano Costruzioni è riuscito a ottenere la certificazione per l’economia circolale dal Bureau Veritas. Un riconoscimento raggiunto dall'azienda toscana per l’impiego dei detriti delle cave di marmo di Carrara per progetti di infrastrutture marittime. Una scelta che ha permesso di risolvere quello che per le cave toscane era un sensibile problema, dal momento che l’attività estrattiva ha una resa del 30% di prodotto utilizzabile e il 70% di detrito.
A colpire è soprattutto l’approccio del giovane imprenditore a vedere i problemi come opportunità da cogliere, anche attraverso una comunicazione corretta e trasparente che permette di considerare l’attività dell’azienda come una risorsa ambientale, piuttosto che solo come una fonte di potenziali danni.
Davide Lorenzini
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