13 maggio 2021
C’è anche Alfa Acciai (nella foto di testa), e con un ruolo decisivo, nel progetto presentato ieri e destinato ad avere grandi effetti benefici sull’ambiente del territorio di Brescia, ma anche importanti ricadute di carattere sociale.
Il progetto, che ha comportato un investimento complessivo di 5,7 milioni di euro di cui 2,8 finanziati da Regione Lombardia e il restante pariteticamente tra la stessa Alfa Acciai e A2A, permetterà di recuperare il calore sino ad oggi disperso dell’acciaieria bresciana e convogliarlo alla rete cittadina del teleriscaldamento, «creando così un rilevante esempio di “supercircolarità” – è stato spiegato – dove due aziende, già circolari nelle loro attività (Alfa Acciai rigenera rottame ferroso trasformandolo in acciaio per nuovi utilizzi, A2A attraversa tutto il ciclo dei rifiuti, trasformandoli in risorse), lavorando in simbiosi riescono ad estrarre ulteriore circolarità e quindi risparmio di risorse ambientali, incrociando i loro ambiti di funzionamento, andando a impattare in maniera significativa sul territorio nel quale operano».
Grazie a un impianto realizzato in Alfa Acciai si otterrà «un recupero energetico fino a 11 MWth, per un quantitativo di circa 30.000 MWh/anno, pari al fabbisogno di 3.000 appartamenti equivalenti». In pratica ogni anno si risparmieranno 2.340 tonnellate equivalenti di petrolio, saranno evitate emissioni in atmosfera pari a 5.609 tonnellate di CO2, 933 chili di CO e 4.405 chili di NOx, oltre ad una drastica riduzione di polveri sottili PM10 e PM2,5. La riduzione «interesserà anche l’immissione di calore in atmosfera e i consumi d’acqua di reintegro di circa 2.300 metri cubi».
Il calore messo a disposizione «proviene dal circuito delle acque di raffreddamento dei processi industriali di Alfa Acciai, che è stato riprogettato per riuscire a diventare una risorsa di calore per la rete di teleriscaldamento» ed è stata costruita «un’apposita stazione di scambio ad alta efficienza energetica che quindi interconnette il processo di Alfa Acciai e la rete di teleriscaldamento A2A». Lo scambio termico verrà ottimizzato durate la prossima stagione termica con l’obiettivo di raddoppiarne la capacità ed «incidere in maniera significativa sul profilo ambientale cittadino, perché circa 20.000 persone avrebbero un riscaldamento, e magari anche un raffrescamento, a zero impatto ambientale».
Tanto che Giuseppe Cavalli, direttore generale di Alfa Acciai, ha spiegato che «l’operazione assicura il pieno bilanciamento tra la disponibilità di calore generata dai forni dell’acciaieria, che fondono l’acciaio a 1.600 gradi e la rete di teleriscaldamento e tutti i suoi sistemi periferici, che tengono in temperature che oscillano tra i 30/40 gradi di chi ha il riscaldamento a pavimento e i 50/60 di chi ha i caloriferi tradizionali».
Ma il progetto, come detto, ha anche una forte valenza sociale, perché permetterà di attuare «una politica di aiuto e sostegno alle fasce più deboli e alle utenze in difficoltà tramite donazioni al Banco dell’energia onlus, sulla base dei quantitativi di calore immessi in rete» che permetterà di offrire prezzi calmierati alle fasce più deboli e alle utenze in difficoltà sul territorio bresciano e lombardo.
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