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Germania: per l'Italia un'occasione di crescita

Sia Feralpi che Lucefin confermano come il confronto con il mercato tedesco abbia permesso un salto di qualità

Non solo dati e indicazioni pratiche, ma anche la voce degli operatori ha giocato un ruolo da protagonista nel primo webinar di siderweb dedicato ai focus Paese dal titolo "Germania: le opportunità per l’acciaio italiano". A portare la testimonianza delle aziende italiane presenti in Germania sono stati Marco Sbaraini, direttore commerciale acciai per l’edilizia del Gruppo Feralpi, e Giorgio Buzzi, ad del Gruppo Lucefin, intervistati dal responsabile dell’Ufficio Studi siderweb Stefano Ferrari.

Feralpi: cresciuti insieme al mercato tedesco

«Siamo uno dei “big four” come produttori di lunghi da costruzione in Germania». Basta questa frase per capire come la presenza in Germania del Gruppo Feralpi sia tutt’altro che secondaria, come ha rimarcato Sbaraini.

«Lo stabilimento ha una produzione di circa 1 milione di tonnellate di tondo e suoi derivati – ha spiegato il manager Feralpi -. Oltre che nel sito principale di Riesa fanno parte della nostra unità tedesca anche gli impianti in Ungheria e Repubblica Ceca che ci aiutano a coprire il fabbisogno del Nord Europa».

Descrivendo lo sviluppo del sito acquisito negli anni Novanta, Sbaraini ha evidenziato come il rilancio degli impianti di Riesa abbia accompagnato la crescita del mercato tedesco dalla caduta del muro di Berlino in poi. «Uno dei segreti del successo della nostra presenza in Germania sta nel fatto che abbiamo saputo trovare un giusto mix tra la gestione iperefficiente tipica tedesca e la “fantasia” italiana nel cercare di differenziare la gamma proposta avvicinandosi alle esigenze del cliente».

Sbaraini ha anche evidenziato come il modello di impostazione del mercato siderurgico tedesco risulti molto diverso da quello italiano. «Il mercato tedesco ha una struttura più piramidale – ha spiegato il manager -, con al vertice i produttori, e via via gli alti attori. È un mercato impostato sul rispetto dei ruoli, a differenza del mercato italiano più frammentato ed orizzontale che spesso vede sconfinamenti. In Germania gli ordini arrivano soprattutto dai grandi gruppi di acquisto, un sistema che permette ai produttori una miglior gestione e pianificazione delle produzioni e forniture».

In termini di import di tondo per cemento armato l’Italia pesa per circa 230mila tonnellate spedite a fronte di un fabbisogno complessivo da 3 milioni di tonnellate (1 milione di tonnellate compensato dall’import). Numeri che rendono difficile un’ulteriore erosione di quote di mercato.

Mercato però che con l’utilizzo dei fondi Recovey Ue potrebbe avere un incremento importante, dato che l’economia tedesca pare maggiormente pronta a scaricare a terra i fondi legati alla transizione verde. «In termini di macro trend per i prossimi anni vedo uno spostamento delle produzioni verso il tondo in rotoli. Come Gruppo però puntiamo molto anche sul personale e una maggior integrazione tra i due siti anche sul fronte delle forniture nei vari mercati».

Quanto al mercato italiano del 2021, Sbaraini lo ha descritto come «ancora alla ricerca di un’identità». I produttori sono decisi a non tornare ai livelli infimi di prezzo del 2020 e attualmente i cali di prezzo risultano proporzionali a quelli visti sul rottame, che in Nord Europa resta di difficile reperimento.

Lucefin: L'arrivo in Germania ci ha fatto fare un salto di qualità anche in Italia

Esperienza decennale sul mercato tedesco anche per il Gruppo Lucefin con la controllata KSM Stahl, come ha confermato Giorgio Buzzi. Un ingresso nato dall'esigenza di approcciarsi direttamente alla distribuzione di barre trafilate in inox, un prodotto particolare che non poteva essere gestito come il resto della gamma che veniva spedita in Germania da oltre 50 anni.

«Il prodotto richiedeva una competenza tecnica e una consulenza ai clienti capillare. Elementi che non potevano essere garantiti tramite la distribuzione fatta dalle sedi in Italia. L’entrata sul mercato tedesco è però stata importante, perché ha permesso ai nostri stabilimenti italiani di fare un salto di qualità. Non solo per noi, ma anche per le altre aziende italiane. Le nostre aziende hanno imparato a interloquire in lingua, a essere affidabili e con produzioni di qualità. Questo ha rinsaldato il rapporto con i clienti tedeschi».

Un fenomeno reso evidente dal fatto che la competizione internazionale sulle barre trafilate e rettificate è soprattutto ad appannaggio di player italiani, con alcune eccezioni di operatori europei e un indiano. «In questo settore il rapporto tra Italia e Germania è stretto al punto che ci sono state aziende tedesche che hanno fatto pressioni al Governo per poter aiutare il mercato italiano, altrimenti loro stesse si sarebbero trovate a rischio. Nel 2020, inoltre, il mercato tedesco si è molto basato sulla capacità di fare magazzino delle aziende italiane; un atteggiamento che, date le problematiche produttive legate al Covid, si è tradotto in turbolenze per mancanza di materiale anche sul mercato tedesco».

I futuri investimenti tedeschi del gruppo Lucefin andranno nella direzione dell’affiancamento al cliente e della consulenza tecnica tailor made, in maniera da rinsaldare ulteriormente il rapporto di fornitura.

Per quanto riguarda l’evoluzione del mercato nel 2021, Buzzi ha ipotizzato una sostanziale stabilità del trend attuale nel primo semestre dell’anno. Maggiore accortezza servirà nella seconda parte dell’anno, condizionata dall’evoluzione della pandemia. Un elemento ancora critico che richiederà pianificazioni a livello settimanale.


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