30 settembre 2020
Entro ottobre sono in calendario le prove a caldo del Quality Wire Rod 4.0 delle Acciaierie Bertoli Safau, il nuovo innovativo impianto che avrà una capacità annua a regime di 500mila tonnellate di vergella di alta qualità di diametro tra i 5 e i 25 millimetri. «Contiamo di cominciare con la curva di crescita produttiva a novembre, per arrivare a regime nei mesi successivi» anticipa l’amministratore delegato di ABS, Stefano Scolari. Non c’è ancora una data da segnare in agenda, ma ABS intende pianificare un’inaugurazione ufficiale del nuovo impianto, che potrebbe essere nella primavera del 2021, compatibilmente con la possibilità di fare eventi e incontri rispettando i protocolli di sicurezza per il Covid-19.
ABS riavvierà in autunno anche l’acciaieria elettrica di Sisak, in Croazia. Un’azione già prevista dal progetto di lancio del nuovo laminatoio vergella. Rispetto ai piani, però, la ripartenza dell’impianto non è stata solo anticipata, ma anche potenziata. «Abbiamo deciso di riavviare l’acciaieria a pieno regime, a turni pieni fin da subito, con una rampa di crescita più decisa rispetto a quanto pianificato in precedenza - spiega il CEO Scolari -, per raggiungere la sua capacità produttiva annua di 350mila tonnellate». «L’impianto - ricorda Scolari - era fermo da circa un anno e mezzo e avrebbe dovuto essere riavviato nel 2021. Si riparte, invece, per produrre grezzi che potranno sia essere venduti direttamente, che alimentare il nuovo laminatoio vergella».
Sia il nuovo prodotto vergella, sia la ripartenza del sito in Croazia, rientrano in un piano di strategico più ampio, che porterà ABS «a crescere nei prossimi anni in termini di volume e fatturato - dichiara il CEO Scolari - e che avrà come filo conduttore la ricerca del valore lungo i processi e le filiere in partnership con i clienti».
Anche di questo si parlerà a Made in Steel 2021, cui ABS parteciperà come espositore, come ha fatto sin dalle prime edizioni della principale Conference & Exhibition del Sud Europa per la filiera siderurgica. «Siamo cresciuti insieme a Made in Steel, che nel tempo è diventato un evento di riferimento per alzare lo sguardo dal quotidiano e guardare più avanti, per trovare punti di vista diversi, per incontrare gli altri operatori e soprattutto i nostri clienti» sottolinea Scolari.
«L’attesa è, compatibilmente con l’attuale pandemia mondiale, quella di incontrare anche clienti internazionali, come abbiamo fatto nelle ultime edizioni, con l’auspicio che il mercato degli acciai speciali prosegua lungo la strada della normalizzazione che ha imboccato a luglio. Da allora, ma soprattutto nelle ultime settimane – aggiunge Scolari -, abbiamo assistito a un ritorno all’acquisto anche delle nostre filiere e la sensazione è che il momento peggiore sia passato: con vitalità è cominciato il ripristino degli stock, segno di una ripresa della fiducia. Accompagnata quindi da un allungamento della visibilità in alcuni settori per noi di riferimento come l’automotive». Un’industria che, secondo Scolari, «sebbene stia cambiando pelle, ci aspettiamo possa tornare a buoni numeri nel 2021. Sicuramente darà una spinta forte, in Italia ed Europa, l’introduzione degli incentivi all’acquisto delle autovetture».
Il lockdown lascerà un segno sul bilancio 2020 di ABS, in modo meno sensibile sui volumi rispetto al fatturato. «Grazie al nostro mix di prodotti e di mercati finali diversificato, abbiamo perso circa il 15% di volumi rispetto allo scorso anno - ha detto Scolari - grazie ad alcuni settori che hanno tenuto, come il wind power generation e l’oil & gas, nonostante le oscillazioni di prezzo». Proprio il trend negativo dei prezzi, cominciato a fine 2019, provocherà – secondo le previsioni dell’Ad - una flessione più sensibile sul fatturato di ABS.
«Il 2020 è stato un anno particolare per ABS, ma in generale per tutta l’economia: la pandemia di Codiv-19 – analizza il CEO - ha impattato su tutte le filiere; soprattutto se paragonato agli ultimi anni, che invece erano stati caratterizzati da una forte crescita» per ABS. Una strada, quella della crescita, che «certo non si interrompe. La nostra storia, il nostro DNA – ricorda Scolari - ci spingono costantemente alla ricerca del miglioramento, dello sviluppo e dell’introduzione di prodotti e processi innovativi».
Elisa Bonomelli
Lascia un Commento