15 aprile 2020
Probabilmente la certezza sul futuro si avrà solo dopo la pubblicazione di un nuovo DPCM atteso, come ormai consuetudine, per il fine settimana.
Un DPCM che dovrebbe rappresentare un punto di svolta per la filiera siderurgica grazie allo sblocco di automotive e componentistica, due dei principali motori del consumo di acciaio, il cui riavvio comporterà di conseguenza la riattivazione di tutta la filiera di fornitura. In questo caso la data indicata per il riavvio è il 20 aprile fermo restando l’andamento sotto controllo dei dati epidemiologi.
A condizionare la scelta potrebbe essere anche la prima relazione in arrivo per venerdì della super task force guidata da Vittorio Colao.
Come riportato da diverse testate i dossier sul tavolo degli esperti da passare poi al governo per valutazioni politiche ci sarebbero sia la “app” per le autocertificazioni e il tracciamento dei contagiati, sia protocolli per la ripartenza, con orari di lavoro flessibili e smart working. A queste si aggiungono simulazioni di riapertura diverse per aree geografiche e fasce di età.
Ancora una volta a guidare le decisioni dell’esecutivo come più volte ribadito dal premier Giuseppe Conte sarà l’andamento dei contagi.
Nel frattempo sono diverse le realtà siderurgiche tornate in attività anche se a regimi sostanzialmente ridotti.
Oltre all'ex-Ilva, Arvedi e Marcegaglia che non hanno di fatto mai fermato del tutto l’operatività ad aver ufficializzato la rimessa in moto ci sono la Lucchini Rs di Lovere, la Acciai Speciali Terni, il gruppo Manni, e Sandrini Metalli. Dopo la firma del protocollo AIB-sindacati sono diverse anche le realtà bresciane, prime a fermare, a rimettersi in marcia, almeno con la laminazione e spedizione. In Veneto Acciaierie Venete ha rinnovato la comunicazione al Prefetto. Mentre in Friuli secondo fonti sindacali si sarebbero rimessi in moto sia il gruppo Pittini che Danieli.
Al di là dei nominativi delle aziende, per molti la ripartenza è di fatto minima nell’obiettivo di soddisfare gli ordinativi acquisiti in precedenza e riportare a regime gli impianti.
Resta ora da capire se l’effettivo riavvio di altri settori utilizzatori la prossima settimana riuscirà a risollevare la domanda, l’unico vero indicatore di una possibile uscita dalla crisi.
17 gennaio 2025
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