28 novembre 2019
Sono quattro gli obiettivi che il Governo italiano si è prefissato per l’ex Ilva e ad elencarli è stato il premier Giuseppe Conte parlando con i cronisti ad Accra, in Ghana, dov’è in visita ufficiale.
«Vogliamo che l'attività produttiva sia assicurata – ha detto Conte –, ma bisogna puntare subito ad una svolta con tecnologie pulite. Poi vogliamo che ci sia uno sforzo maggiore nel risanamento ambientale e vogliamo assicurare il massimo livello di occupazione».
La garanzia data da ArcelorMittal che la produzione proseguirà normalmente fino al 20 dicembre, quando ci sarà la seconda udienza del processo relativo al ricorso d'urgenza presentato da Ilva in Amministrazione straordinaria contro la decisione di ArcelorMittal di recedere dal contratto di affitto dei rami d'azienda, per il premier «è senz’altro una buona notizia, visto che nel frattempo c’è un negoziato che speriamo dia i frutti e gli obiettivi che ci siamo prefissi»
Sull’Ilva interviene anche l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro: «Dobbiamo fermare la devastazione ambientale e non renderla devastazione sociale – ha detto oggi – e bisogna arrivare all’introduzione di forme di produzione alternative al ciclo completo del carbonio, facendo partire l’introduzione di gas e idrogeno come forme alternative: avranno efficacia nel futuro, ma se non partiamo adesso non arriveremo da nessuna parte».
Secondo monsignor Santoro «le innovazioni tecnologiche possono essere un aiuto che con il tempo possono portare alla sostituzione del ciclo completo del carbonio con il gas e l’idrogeno. La sensibilità locale deve avere una sinergia con Palazzo Chigi», ha aggiunto auspicando «la collaborazione tra ArcelorMittal e lo Stato e la diversificazione delle attività produttive sul territorio».
14 marzo 2025
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