
Ilva: processo di Milano rinviato al 20 dicembre
ArcelorMittal paga gli arretrati e il presidio delle portinerie, che durava da nove giorni, è stato rimosso
27 novembre 2019
Era stato indicato dallo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte come uno dei temi dirimenti rispetto al “nuovo corso” dei rapporti tra Governo e ArcelorMittal e il discrimine è caduto, visto che il processo relativo al ricorso d'urgenza presentato da Ilva in Amministrazione straordinaria contro la decisione di ArcelorMittal di recedere dal contratto di affitto dei rami d'azienda è stato rinviato al 20 dicembre.
A deciderlo è stato il giudice del Tribunale civile di Milano, Claudio Marangoni, accogliendo la richiesta dei legali di ArcelorMittal. E il dialogo tra le parti può così proseguire. «Sono state gettate le basi per una trattativa», hanno dichiarato i legali della multinazionale.
L'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, da parte sua ha garantito che, almeno fino al 20 dicembre, gli impianti resteranno regolarmente in marcia.
A Taranto, intanto, è stato rimosso il presidio, organizzato da imprenditori e lavoratori dell'indotto di ArcelorMittal e durato nove giorni, per protestare contro i ritardi nei pagamenti delle fatture per un ammontare complessivo di circa 60 milioni.
ArcelorMittal sta infatti provvedendo al pagamento del 100% delle somme maturate dalle imprese al 31 ottobre e si è impegnata a pagare il resto entro il 15 dicembre.
Chi non intende smorzare i toni, invece, è il sindacato USB che ha promosso uno sciopero che definisce «generale» e una manifestazione per venerdì a Taranto. Per domani il sindacato ha anche organizzato «un’assemblea dei lavoratori delle aziende italiane in crisi» alla quale ha invitato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.
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