16 maggio 2019
RHO (MI) – Crescere nonostante tutto. La scure dei dazi statunitensi non ha fermato l’espansione sul mercato a stelle e strisce di ITA, CB E FAR, tre delle quattro società facenti parte di Steelgroup.
«Abbiamo sottratto quote ad altri Paesi importatori – conferma Andrea Beri, amministratore delegato della ITA spa -, continuando inoltre a sfruttare la nostra alta qualità di prodotto e di processo rispetto a quella delle imprese americane nel settore della trafilatura». A circa un anno dall’entrata in vigore delle misure volute da Trump «il mercato in generale si è assestato sulle nuove regole superando gli iniziali timori – spiega Beri -. Questa guerra però, che recentemente ha chiamato in causa anche la Cina, non fa bene a nessuno e rende difficile poter stilare una prospettiva per il futuro. In Italia dobbiamo ringraziare Federacciai, sempre presente e vigile nel tutelare e sostenere le realtà nostrane».
L’ad della ITA punta invece il dito contro alcuni Stati europei che di fronte alle misure di salvaguardia «continuano a far prevalere i propri interessi particolari. Le regole esistono e devono valere per tutti». Nonostante tali scenari però il gruppo lombardo (200 milioni di euro di fatturato e 250 mila tonnellate di capacità produttiva nel 2018) guarda con ottimismo al futuro. «Il 2019, anno nel quale festeggeremo il 70esimo della Metallurgica Alta Brianza, è partito in sordina ma ci sono buoni presupposti per l’andamento del secondo semestre – evidenzia Beri -. Dovremmo essere in grado di mantenere sia i volumi sia il fatturato».
Stefano Martinelli
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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