24 marzo 2020
Grazie agli annunci dei governi e delle banche centrali, nonché all’accordo al Senato americano per il piano di stimoli all’economia, le borse mondiali recuperano parte del terreno perduto nei giorni scorsi. Per l’economia reale, invece, ci sarà ancora tanta strada da fare, come preannuncia l’indice IHS Markit.
Borse – Wall Street parte a razzo e trascina verso l’alto tutti i listini europei. A New York l’indice Dow Jones avanza sale del 6,08% in apertura, lo S&P del 5,32% e il Nasdaq del 5,24%. L’Europa risponde per le rime: Milano cresce dell’8,93%, Londra del 7,48%, Parigi del 5,56%, Francoforte del 9,39%, Londra del 3,79% e Madrid del 6,55%. In ripresa anche gli scambi in Asia: Shanghai fa registrare +3,1%, Shenzhen +2,1%, Hong Kong +4,46%, Seul +8,60% e Tokyo +7,13%.
Macroeconomia – Marzo 2020 sarà ricordato come un mese a suo modo indimenticabile dagli storici dell’economia. Come tutti si aspettavano, infatti, l’attività economica dell’area euro è andata in picchiata. In attesa dei dati definitivi su PIL, produzione industriale e consumi, l’indice PMI composito flash calcolato da IHS Markit, che è considerato un indicatore dello stato di salute dell’economia, è sceso a 31,4 da 51,6 di febbraio, il calo più marcato da quando esiste questo indice (1998).
«L’attività economica nella zona euro è crollata a marzo in misura ampiamente superiore a quella osservata anche al culmine della crisi finanziaria globale», ha commentato a Reuters Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit. Sempre rimanendo in Europa, oggi, per la prima volta da quando esiste, la Commissione europea ha attivato la clausola di salvaguardia del Patto di stabilità, che consentirà ai governi di «pompare nel sistema denaro finché serve», come ha spiegato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Anche la BCE si muove, con la presidente Christine Lagarde che ha affermato: «Siamo assolutamente pronti a incrementare l'entità dei nostri programmi di acquisto di attività e ad adeguarne la composizione, nella misura necessaria e finché le circostanze lo richiederanno. Esploreremo tutte le opzioni e tutti gli scenari per sostenere l'economia per l'intera durata di questo shock».
14 marzo 2025
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