Banda stagnata, le prospettive 2026 secondo Italpack
Morelli (Ad): «Prezzi in lieve risalita dal secondo trimestre 2026 se la domanda tiene»
26 novembre 2025
Nel corso del webinar targato siderweb "Focus specialties" dedicato alla banda stagnata e ospitato oggi su Zoom, l’amministratore delegato di Italpack, Stefano Morelli, ha tracciato un quadro puntuale del mercato tra bilancio 2025, outlook 2026, dinamiche settoriali, sostenibilità e piani industriali dell’azienda.
Il 2025 è stato condizionato dall’inasprimento delle misure di Salvaguardia europee, che hanno reso complesso acquistare volumi aggiuntivi. Una tendenza che, secondo Italpack, tenderà a peggiorare nei prossimi anni. In vista dell’entrata in vigore del Cbam, si è reso necessario rivedere la ripartizione delle quote di approvvigionamento: si osserva già un progressivo spostamento degli acquisti dai Paesi extra-Ue (Asia e India) verso fornitori europei, ritenuti più affidabili sotto il profilo logistico e normativo.
Sul fronte della domanda, il 2025 registra una flessione del 3-5% rispetto all’anno precedente, trasversale a tutti i segmenti, dovuta anche alle scorte molto elevate a inizio anno, che hanno indirizzato i buyer verso decisioni più prudenti. I prezzi sono comunque rimasti stabili fino all’estate, ha spiegato Morelli, mentre a metà anno si è visto un picco di acquisti, che ha avuto un leggero effetto ribassista sui listini. I buyer hanno sfruttato la presenza di capacità produttiva in eccesso in quanto la minor esportazione verso gli Stati Uniti ha liberato maggiore disponibilità in Ue e questo, sommato all’avvicinarsi dell’implementazione del Cbam, ha spinto taluni operatori a prenotare volumi extra.
Il 2025 si avvia quindi a chiudersi con magazzini ancora elevati, continua l’Ad, prevendendo che nel 2026 la priorità sarà riequilibrare le scorte. Ne deriva uno scenario di possibile lieve incremento dei prezzi dal secondo trimestre in avanti, qualora la domanda supporti, e in prospettiva è atteso un ulteriore rafforzamento tra fine 2026 e inizio 2027.
Guardando ai settori consumatori, alimentare e general line in particolare, dopo l’impennata durante il Covid, si è tornati su volumi pre-pandemia nel biennio 2024-2025. A cambiare, secondo l’Ad, è stato l’approccio del consumatore, con ordini più frequenti e frazionati e maggiore attenzione al rapporto qualità/prezzo. La general line (secondo settore per consumo) mostra la contrazione più ampia (5-6%), per il rallentamento di edilizia e automotive e la forte concorrenza della plastica, percepita come alternativa valida e più economica.
La sostenibilità è ormai centrale lungo tutta la filiera e cresce la richiesta di materiali certificati e allineati agli obiettivi Ue. La banda stagnata mantiene un vantaggio competitivo essendo riciclabile al 100% e già coerente con i principi di economia circolare. Nel food l’attenzione è più alta, sottolinea Italpack, mentre in altri settore prevale la sensibilità al prezzo: «Resta però lontana la disponibilità a pagare un premium per questi prodotti, in quanto la transizione non deve compromettere la competitività delle aziende che non riescono a ribaltare interamente gli extra-costi».
Dopo l’ingresso in San Polo, Italpack intende proseguire nel percorso di crescita avviato da un paio d’anni e consolidato nel 2025, rafforzando la posizione di mercato insieme alla nuova proprietà. Consapevole di una profonda trasformazione del settore, l’azienda punta a trasformare la sfida in opportunità: è in programma un nuovo impianto di taglio per aumentare la capacità e soprattutto migliorare il servizio accorciando i tempi di consegna.

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