
Bregant: nuova Salvaguardia pronta nei primi mesi del 2026
«Fondamentale consentire la piena utilizzazione della capacità produttiva e la profittabilità degli impianti»
24 settembre 2025
Dopo otto anni, a giugno 2026, scadrà la Salvaguardia europea sull’acciaio. Lo strumento, introdotto nel 2018 per rispondere ai dazi statunitensi e per regolare meglio i flussi di importazione, verrà sostituito da un nuovo meccanismo attualmente al vaglio della Commissione europea. Secondo quanto dichiarato da Flavio Bregant (direttore generale di Federacciai e membro del board di Eurofer) durante l’appuntamento odierno di “siderweb on air”, il nuovo strumento dovrebbe essere pronto nei primi mesi del 2026.
L’attuale Salvaguardia ha avuto un ruolo importante nella fase iniziale, ma oggi, ha affermato Bregant, mostra tutti i suoi limiti. Due le ragioni principali che hanno reso inefficace l’attuale sistema: da un lato, le regole del Wto hanno imposto la progressiva liberalizzazione di quote duty-free troppo distanti dai livelli di consumo, svuotandone la funzione; dall’altro, la misura non si è adeguata all’aumento del dazio statunitense al 50%, lasciando irrisolte nuove distorsioni di mercato.
Il lavoro tecnico per il nuovo strumento è sostanzialmente concluso, pur con qualche ritardo, e dovrebbe essere presentato entro metà ottobre. «La proposta tecnica è ora al vaglio del collegio dei commissari», ha spiegato, e passerà poi al Consiglio e Parlamento europeo per l’approvazione finale: un percorso complesso, ma che dovrebbe consentire la finalizzazione nei primi mesi del 2026, per l'entrata in vigore entro la scadenza dell’attuale Salvaguardia.
Dal canto suo, il settore siderurgico chiede che il nuovo strumento consenta la piena utilizzazione della capacità produttiva e la profittabilità degli impianti. Tra le richieste, anche l’estensione della misura a tutta la filiera, così da evitare che l’import di prodotti finiti vanifichi la protezione. Lo strumento, ha concluso il direttore generale di Federacciai, dovrebbe inoltre tenere conto del dazio americano e prevedere la possibilità di revisione in base all’andamento dei consumi di acciaio.
Accanto alla futura salvaguardia, resta il tema del Cbam che si è trasformato in «uno strumento estremamente complicato». Per il comparto è fondamentale che anche il Cbam venga semplificato ed esteso a tutta la filiera per evitare fenomeni di elusione. Tuttavia, eventuali modifiche concrete sono attese non prima del 2026.
L’incertezza legata al Cbam e agli strumenti di difesa si sta già riflettendo sul commercio internazionale: «Alcune aziende hanno fermato l’export verso gli Usa perché non sanno come calcolare il dazio», ha avvertito Bregant, sottolineando come questa situazione rischi di far perdere quote di mercato ai produttori europei.
Da qui la richiesta all’Ue di strumenti semplici, applicabili senza eccessiva burocrazia e accompagnati da un meccanismo di "rebate" per le esportazioni. Solo così sarà possibile evitare che misure nate per difendere il mercato interno finiscano per penalizzare proprio l’industria europea.
Calcolatore Cbam
Per supportare le aziende, siderweb ha sviluppato un calcolatore che consente di stimare in modo semplice e veloce l’importo del corrispettivo previsto dal Cbam per le importazioni di prodotti in ferro e acciaio dai Paesi terzi.
Il calcolatore è disponibile a questo link.

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